Non ci saranno i 175 licenziamenti previsti nella sede di Milano di Carrefour, dove lavorano circa 700 persone. La decisione è strettamente legata al cambio imminente di proprietà della società.
Le motivazioni dello stop
A evitare i licenziamenti è la prospettiva di trasferimento del gruppo a NewPrinces Group – holding controllata da Angelo Mastrolia – che ha mutato radicalmente le condizioni alla base del piano di riorganizzazione e degli esuberi annunciati. La nuova proprietà, infatti, ha presentato un progetto di rilancio che punta non solo a preservare, ma a valorizzare l’occupazione e le attività in Italia.
L’operazione prevede l’acquisizione dell’intera rete italiana di Carrefour, composta da circa mille punti di vendita, per un valore complessivo di un miliardo. A supporto della transizione, è stato annunciato anche un piano di investimenti da 437,5 milioni, di cui 237,5 milioni verranno versati direttamente da Carrefour come contributo straordinario per sostenere la continuità industriale e operativa del marchio in Italia.
La reazione dei sindacati
I sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil di Milano hanno accolto con favore la notizia, pur mantenendo alta l’attenzione sui futuri sviluppi. “È fondamentale garantire i livelli occupazionali attuali”, hanno dichiarato, ribadendo la necessità di un confronto costante e trasparente con la nuova proprietà.
Da parte sua, Angelo Mastrolia ha già delineato l’ambizione di NewPrinces: diventare il secondo gruppo italiano nel settore alimentare per fatturato e il primo in termini occupazionali, con oltre 13mila lavoratori diretti in Italia e più di 18mila nel mondo.
Il cambio di rotta a Milano rappresenta, dunque, un primo segnale positivo in vista della nuova fase per Carrefour Italia, che si appresta a vivere una trasformazione significativa con l'obiettivo di tornare a crescere.