Il mercato dei trasporti su gomma in Europa è in affanno. A dirlo è il report "Transport in Europe – Trends. Data. Analysis" pubblicato dal Polish institute of road transport (Pitd), che sottolinea come il volume delle merci movimentate da e verso l’Italia sta crescendo a ritmi vertiginosi, ma la capacità di trasporto disponibile non riesce a tenere il passo. Il che si traduce, in estrema sintesi, in un pericoloso incremento delle tariffe: il rischio boomerang è dietro l'angolo.
E infatti, secondo lo studio, questo squilibrio starebbe creando un vero e proprio collo di bottiglia nelle catene logistiche nazionali, con conseguenze che si fanno sentire, a cascata, lungo tutta la filiera distributiva.
Tariffe alle stelle: numeri che fotografano la crisi
Nel terzo trimestre del 2025, le offerte di trasporto relative all’Italia sono aumentate in modo significativo su quasi tutte le rotte europee. Su 18 rotte analizzate, 17 hanno registrato incrementi nei volumi di merci, con aumenti particolarmente marcati verso Svizzera, Germania, Belgio, Paesi Bassi, Slovenia e Francia.
Le cifre parlano chiaro: le tariffe di trasporto verso la Slovenia sono salite del 34% su base annua, quelle verso la Svizzera del 25%, mentre per Francia e Paesi Bassi l’incremento supera il 20 per cento. Questi dati evidenziano non solo un’espansione del mercato, ma soprattutto una crescente difficoltà nel reperire mezzi disponibili, soprattutto per quanto riguarda i viaggi di ritorno senza carico.
Strategie necessarie per affrontare la nuova realtà
Il motivo è semplice, ma ha ripercussioni profonde. Molti vettori evitano di operare verso l’Italia se non è garantito un carico anche per il viaggio di ritorno, ritenendo troppo rischioso e poco remunerativo affrontare tratte a vuoto.
La conseguenza è un aumento strutturale dei costi del trasporto, una realtà confermata da Stefano Codognotto, executive director di Codognotto Italia, player nei trasporti nazionali e internazionali, che intervistato nel report ha dichiarato: "Il mercato italiano del trasporto merci è sottoposto a crescenti pressioni strutturali, la domanda di servizi di trasporto continua a crescere, mentre la capacità disponibile si riduce a causa di una sempre più profonda carenza di autisti e della riduzione delle flotte di molti vettori dell’Europa dell’Est. Su diverse rotte di esportazione, in particolare verso Francia, Germania e Spagna, l’attività nel mercato spot si è intensificata, spinta dalla limitata disponibilità di risorse di trasporto nazionali".
"Il recente rallentamento sul corridoio Polonia-Italia - ha aggiunto - sembra dovuto principalmente a fattori stagionali, con i volumi che si prevede aumentino significativamente a settembre, come avviene tipicamente dopo la pausa estiva. Nel frattempo, il netto aumento delle offerte sulla rotta Belgio – Italia riflette le interruzioni nella rete ferroviaria tedesca, che hanno costretto alcuni carichi a tornare su strada".
"Nel settore, le tariffe di trasporto stanno aumentando non solo a causa delle pressioni inflazionistiche, ma anche come correzione dopo anni di servizi di trasporto sottoprezzati. Su rotte di esportazione come Italia-Spagna, gli aumenti tariffari non si traducono necessariamente in adeguamenti equivalenti sulle rotte di ritorno.
"Nel complesso - ha concluso - il numero di ricerche di trasporto merci con origine Italia cresce più rapidamente rispetto a quelle con destinazione Italia, evidenziando un squilibrio strutturale tra i flussi in uscita e quelli in ingresso. Il mercato è in una fase di assestamento e molti operatori faticano a mantenere la redditività: gli effetti di questo processo sono già chiaramente visibili".