Logistica e Trasporti

04 novembre 2025

Autotrasporto, Sicilia in tensione per la stretta ambientale

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E' sotto pressione l'autotrasporto siciliano e il motivo non è nuovo: si tratta ancora una volta di costi. Entro dicembre 2025 il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti concluderà l’istruttoria del programma Sea Modal Shift relativo al periodo 6 dicembre 2023 – 5 dicembre 2024, con la successiva liquidazione dei contributi alle imprese beneficiarie. 

Per questa prima annualità saranno erogati 43 milioni, che secondo una stima del Comitato Trasportatori Siciliani corrisponderanno a circa 80-90 euro per ogni semirimorchio imbarcato sulla tratta Palermo-Genova. Un importo che non copre i costi aggiuntivi introdotti dal sistema Ets, il quale sulla stessa rotta comporta un aggravio di circa 116 euro per mezzo. Il saldo, quindi, è negativo: gli autotrasportatori subiscono una perdita stimata in 30-40 euro per ogni viaggio via mare.

Le prospettive per le prossime annualità non sono migliori. Ma prima di entrare nel merito, ricordiamo che cosa si intende con Sea Model Shift e con Ets. 

Sea Model Shift e Ets

Il Sea Modal Shift, alias Marebonus, è un programma di incentivi istituito dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per favorire il trasporto intermodale mare-strada. Il suo obiettivo è trasferire quote di traffico dalla rete autostradale alle cosiddette autostrade del mare, riducendo la congestione e le emissioni di CO2. 

Le imprese che scelgono di imbarcare i semirimorchi anziché percorrere l’intera tratta su strada ricevono un contributo economico proporzionato ai viaggi effettuati. Tuttavia, per i trasportatori siciliani, l’efficacia dell’incentivo risulta oggi limitata dall’aumento dei costi ambientali e dal ridimensionamento dei fondi futuri: per le annualità 2025-2026 e 2026-2027 lo stanziamento scenderà a 21,5 milioni ciascuna, mentre per il 2027 non è prevista alcuna copertura finanziaria, pur in presenza di autorizzazione europea.

L’Ets (Emission trading system), invece, è il sistema europeo di scambio delle quote di emissione: impone agli operatori che emettono gas serra di acquistare permessi proporzionali alla CO2 prodotta. Dal 2024 è stato esteso anche al trasporto marittimo, generando un costo aggiuntivo per gli armatori che poi si riflette sulle tariffe dei collegamenti. 

Secondo le stime elaborate dal Comitato Trasportatori Siciliani, tale somma si traduce in un sostegno medio di circa 80-90 euro per ciascun semirimorchio imbarcato sulla rotta Palermo – Genova. Un importo che, sottolineano gli autotrasportatori, resta inferiore all’impatto del sistema Ets, che per la stessa tratta ha comportato un costo aggiuntivo di circa 116 euro per mezzo.

Prospettive di breve termine

Le prospettive per i prossimi anni non appaiono migliori. I fondi previsti per le successive annualità del Sea Modal Shift - dal 6 dicembre 2025 al 5 dicembre 2026 e dal 6 dicembre 2026 al 5 dicembre 2027 - scenderanno infatti a 21,5 milioni di euro per ciascun periodo, mentre per il 2027 non risulta al momento alcuna copertura finanziaria, nonostante l’autorizzazione da parte dell’Unione europea.

Il comitato vigilerà

Durante un recente incontro al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, le associazioni di categoria nazionali hanno proposto di destinare le risorse generate dall’Ets all’acquisto di veicoli a basso impatto ambientale.
Il Comitato Trasportatori Siciliani, però, ha espresso una posizione netta: quei fondi devono tornare agli autotrasportatori che utilizzano il trasporto combinato strada-mare, i più colpiti dai rincari. Il Comitato ha annunciato che vigilerà sull’impiego delle risorse e che è pronto a promuovere iniziative di protesta qualora le proprie richieste non vengano accolte.

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