A Vinitaly si è brindato con il vino dell'azienda pugliese Vigna Agrivoltaica di Comunità, ma il vero protagonista del futuro agricolo è la frutta coltivata sotto i pannelli solari. Oltre al prodotto fresco, si attendono infatti macedonie, torte, gelati, succhi di frutta nata, coltiva e raccolta sotto i pannelli.
Si moltiplicano i progetti in tutta Italia e all'estero
Crescono i progetti agrivoltaici - sono stati pubblicati due bandi del Pnrr con circa 2 miliardi di risorse - e mettono al centro piccoli frutti, kiwi, ciliegie, ma anche limoni, pere e ortaggi. Sotto i pannelli si può coltivare quasi tutto. Sono coltivazioni protette, ma governate da sistemi intelligenti che variano il mix di ombra e luce e, soprattutto, generano energia pulita per l’autoconsumo e la vendita, migliorando il bilancio delle aziende agricole.
Alcuni progetti: dai mirtilli alle ciliegie
In Piemonte la Fondazione Agrion insieme a Insolight ha condotto un test andato bene con i pannelli fotovoltaici che aiutano a mitigare gli effetti del cambiamento climatico: proteggono dalle gelate, abbassano le temperature estive e riducono lo stress idrico. Un risultato promettente per un’agricoltura più resiliente e per una coltura come il mirtillo in grande crescita grazie all'aumento delle vendite e dei consumi.
Base in Emilia Romagna, ma attiva in tanti Paesi, l’azienda Dal Pane Vivai ha oltre dieci anni di esperienza con il kiwi a polpa gialla e ora sta sperimentando l’agrivoltaico anche sui ciliegi. I frutti sono più delicati ma i risultati sono incoraggianti come sottolinea Giampaolo Dal Pane: "Una sperimentazione che finora valutiamo in senso positivo anche grazie alla comparazione con i terreni non coperti che hanno registrato dei danni a causa del meteo rispetto all’area campione con l’installazione del fotovoltaico. I pannelli e le protezioni sottostanti hanno tutelato la coltura e permesso la produzione di energia”.
In Francia, Sun’Agri ha già installato impianti su 22 siti produttivi e ha 40 nuovi progetti in cantiere. Si va oltre la sperimentazione. In Italia i francesi stanno lavorando sul kiwi a Treviso.
Enea mette insieme produzione di limoni ed energia che alimenta un dissalatore
Un limoneto sotto pannelli solari, una sperimentazione Enea considerata tra le configurazioni più efficienti sia dal punto di vista agricolo che energetico. L’energia prodotta alimenta anche un dissalatore per l’irrigazione, moltiplicando così i benefici. Pensiamo alle problematiche relative alla siccità, in Puglia in questi giorni si sta promuovendo una petizione per ottenere sconti sul costo dell'energia necessaria a far lavorare le pompe dei pozzi artesiani. Questo progetto dimostra che il problema si può risolvere e non aspettare ogni anno che piova o contributi pubblici.
Alessandra Scognamiglio, ricercatrice del dipartimento tecnologie energetiche e fonti rinnovabili e presidente di Aias, Associazione italiana agrivoltaico sostenibile sottolinea: “Questo impianto non solo dimostra come il fotovoltaico possa coesistere armoniosamente con l’agricoltura, ma fornisce anche dati cruciali per consolidare la fiducia in questa tecnologia. Attraverso il monitoraggio delle colture, sotto diverse condizioni di esposizione solare, stiamo acquisendo conoscenze preziose che potranno contribuire a una maggiore penetrazione del fotovoltaico nel sistema elettrico nazionale. Siamo orgogliosi di guidare questa innovazione in collaborazione con EF Solare e di promuovere pratiche agrivoltaiche sostenibili che migliorano la resilienza delle colture al cambiamento climatico e ottimizzano l’uso delle risorse idriche”.
Agrivoltaici anche la frutta e gli ortaggi surgelati
La tecnologia agrivoltaica non è funzionale solo alla produzione del fresco ma pure ai trasformati. Un progetto interessante è questo di Orogel dove grazie a un investimento di circa 8 milioni, la società Horowatt, NewCo costituita con Hera, realizzerà entro il 2024 un impianto agrivoltaico a fianco dello stabilimento cesenate di Orogel, in grado di coprire il 25% del fabbisogno energetico.
"L’impianto aprirà la strada a ulteriori iniziative future mirate a sviluppare un nuovo modello di agricoltura, che unisce in maniera sostenibile la produzione di cibo con la produzione di energia senza consumo di suolo, sfruttando tutte le possibilità dell’agricoltura di precisione 4.0".
L'impatto positivo dell'agrivoltaico
I benefici dell’agrivoltaico sono molteplici. Le aziende agricole possono contare su nuove entrate grazie alla vendita dell’energia prodotta, ma anche sull’autoconsumo, fondamentale in frutteti sempre più smart dove occorre alimentare droni, sensori e macchinari di lavorazione sempre più elettrificati. I pannelli fotovoltaici, inoltre, offrono una protezione fisica contro le temperature eccessive che causano scottature e compromettono la qualità dei frutti. I test in campo hanno dimostrato che, durante le gelate, la temperatura sotto i pannelli è più alta, contribuendo a mitigare gli effetti negativi del cambiamento climatico.
È essenziale però un controllo attento: una riduzione eccessiva della luminosità può influire negativamente sulla crescita delle piante e dei frutti. Per questo motivo, i pannelli sono orientabili e progettati per garantire il giusto apporto di luce. Lavorano tutto l’anno, anche quando i terreni sono a riposo, seppur con rendimenti energetici decrescenti, assicurando una continuità produttiva energetica che va oltre la stagionalità agricola.
Questo l'orizzonte nonostante le decine di comitati sul territorio che si schierano contro l'agricoltaico. Posizioni ostili spesso alimentati da fake news - si legge di tutto e senza paura di cadere nel ridicolo - anche se non mancano progetti che non rispondono alle caratteristiche della filosofia agrivoltaica. Ma attenzione per avere i finanziamenti è necessario produrre una relazione agronomica e sono previsti controlli frequenti. Indispensabili e senza nessun tipo di tolleranza per chi dichiara il falso. Solo in questo modo si tutela l'agricoltaico.