Logistica e Trasporti

09 dicembre 2025

Algoritmo e frodi: Amazon cambia l’ultimo miglio

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Novità per il colosso dell'e-commerce, che ha introdotto una nuova gestione digitale. Dopo l’intesa con la Procura di Milano sulla frode fiscale relativa al periodo 2017-2022, Amazon ha infatti deciso di avviare una profonda revisione del proprio modello di consegna dell’ultimo miglio. 

Perché l'algoritmo?

Per evitare misure interdittive, la società ha accettato di modificare entro la primavera 2026 la gestione algoritmica dei driver, finora basata sul monitoraggio costante delle attività. Contestualmente, ha versato 187 milioni di euro tra imposte, sanzioni e contributi, ottenendo la revoca della richiesta di divieto di pubblicità. 

Un percorso parallelo ha coinvolto anche FedEx, che ha internalizzato 2.100 lavoratori e regolarizzato la propria posizione contributiva.

Che cosa cambia per le consegne dell’ultimo miglio

Le modifiche ridisegnano il rapporto tra Amazon, i partner di consegna e i driver. Dal 31 gennaio 2026 il personale dell’azienda non potrà più visualizzare la posizione in tempo reale dei driver né ricevere notifiche su pause e soste improvvise. 

Anche per i Dsp (Digital signal processor, processore di segnale digitale) la geolocalizzazione sarà molto più limitata, visibile solo in caso di inattività prolungata per ragioni di sicurezza. Le rotte potranno essere modificate direttamente dai partner tramite un nuovo flusso di lavoro pensato per superare la rigidità dell’attuale sistema.

I dati dei driver saranno conservati solo tre mesi e in forma pseudonimizzata. L’assegnazione delle rotte diventerà più autonoma, grazie a un’interfaccia che permetterà ai Dsp di scegliere e modificare manualmente gli abbinamenti.

I vantaggi del nuovo modello

Il nuovo assetto riduce la pressione del controllo algoritmico e incrementa l’autonomia di chi gestisce e svolge le consegne. L’eliminazione del monitoraggio continuo contribuisce a un ambiente di lavoro più sostenibile, mentre la possibilità di personalizzare rotte e assegnazioni migliora la flessibilità operativa. 

Per Amazon, questo percorso rappresenta un’occasione per rafforzare la compliance, ridurre le criticità evidenziate dall’indagine e costruire un modello più trasparente e bilanciato. Il cambiamento potrebbe riflettersi positivamente anche sull’intero comparto della logistica, già in fase di revisione normativa.

I commenti di Amazon sulla riforma del sistema

In una nota ufficiale, Amazon ha dichiarato che le autorità hanno riconosciuto gli elevati standard del suo modello di collaborazione con i partner di consegna. La società ha sottolineato di non utilizzare cooperative né subappalti e che tutti gli autisti sono assunti direttamente dai partner con contratto previsto dal Ccnl Trasporto e Logistica. 

Ha evidenziato come il processo abbia consentito di rafforzare i sistemi di controllo della supply chain, la governance interna e le misure di sicurezza. Amazon ha inoltre ricordato i 25 miliardi di investimenti in Italia negli ultimi 15 anni e il supporto offerto a migliaia di piccole e medie imprese.

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