05 maggio 2003

Agrifrut, innovazione a 10 candeline

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Agrifrut, 10 candeline e novità

CESENA – Agrifrut, nata dalla fusione di diverse cooperative
del cesenate, ieri era in festa, per i dieci anni di una delle più
importanti realtà ortofrutticole della Romagna e non solo.Quello dei giorni scorsi per la coop è stato anche un momento di confronto, che ha raccolto soci e operatori del settore in un convegno che si è svolto (l'altra sera) incentrato sulle “Strategie di Agrifrut nel progetto Naturitalia”.E proprio sul nuovo gruppo di distribuzione di Naturitalia che Agrifrut punta la sua strategia di mercato. All'appuntamento, il gruppo si presenta con 3.000 soci
produttori, circa l'80 per cento formati da aziende agricole romagnole ed il restante dal territorio nazionale.Circa 200 mila sono i quintali di prodotti orticoli da industria e 120 mila quelli da consumo fresco; 130 quintali di nettarine, 110 mila di pesche, 100 mila di kiwi, 80 mila di pere, 50 mila di mele, 35 mila di fragole, 30 mila di albicocche, 30 mila da frutta per l' industria e 15 mila di susine, per una produzione complessiva di circa 900
mila quintali di ortofrutta all'anno.Ma in arrivo ci sono anche le novità di nuovi prodotti come il Kaki a polpa soda con caratteristiche gustative delicate e il kiwi a polpa gialla, una novità assoluta, (…) che entrerà in produzione fra un paio di anni.”Il fatturato complessivo del gruppo si aggira sui 56 milioni di euro di cui 11
provenienti dalla produzione biologica che rappresenta circa il 20 per cento del nostro fatturato – osserva il direttore Maurizio Mantovani – Fin dall'inizio della nostra attività abbiamo sempre privilegiato il canale della grande distribuzione con circa il 40 per cento del mercato: una nostra carta vincente per la commercializzazione dei prodotti che riceviamo in conferimento”.”La qualità del prodotto prima di tutto – aggiunge il presidente del gruppo, Maurizio Gardini – Siamo stati la prima cooperativa italiana ad ottenere la certificazione “Uni En Iso 900”. E' con queste credenziali che ci presentiamo nel progetto “Naturitalia” perché puntiamo sulla denominazione dell'orgine dei prodotti e sulla loro tracciabilità: due obiettivi posti alla base dei nostri programmi di sviluppo.

(…)

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