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03 giugno 2025

A Vittoria serre a fuoco: denunciati danni ambientali

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Di questi tempi ci si sveglia con un odore acre a Vittoria (Ragusa), colpa del fumo tossico delle fumarole, il rogo della plastica usata in agricoltura che appesta l'aria di uno dei territori più importanti in Italia per la produzione degli ortaggi. Quando si smontano le serre per sostituire la plastica vecchia con quella nuova si alzano le fiamme. 

Una storia che va avanti da 30/40 anni nutrita della poca consapevolezza dei danni creati dal bruciare questi elementi tossici, dalla mancanza di centri di stoccaggi e di aziende specializzate senza dimenticare le eco-mafie sempre in movimento e pronte a supplire, per curare i propri interessi, all'esile presenza dello Stato e alla debolezza delle istituzioni locali.

Intimidazioni contro chi denuncia questo problema

Il tema oggi è andato in scena sulla Rai, all'interno della trasmissione Uno Mattina Estate. In collegamento Giuseppe Bascietto, giornalista e scrittore esperto di temi mafiosi, e l'ambientalista Riccardo Zingaro, lavora nel campo dell'ortofrutta, a cui è stata bruciata l'auto e nei giorni scorsi ha ricevuto e subito delle minacce mentre documentava con un video l'ennesima discarica abusiva di rifiuti agricoli.  



Sostiene di non avere paura, ha ricevuto il sostegno dei volontari di Terre Pulite ma come confessa al microfono: "Ho trovato il sostegno di questi ragazzi ma le istituzioni sono latenti, non si fa niente per intervenire nonostante la denuncia continua".

Si bruciano le piante con la plastica

Zingaro illustra le dinamiche delle fumarole: "Un fenomeno che parte da Licata e arriva a Siracusa. La pianta è composta da gancetti di plastica e fili di nylon, si brucia tutto insieme. Usano degli acceleratori di combustione ovvero del polistirolo  e poi va a fuoco la plastica nera usata per la pacciamatura. Anni fa mi hanno incendiato l'auto  da poco subito minacce". Il fenomeno si allarga al mare: "Nella spiaggia di Marina di Acate ci sono 7 chilometri di plastica interrata".

Che fare? Mancano i centri di stoccaggio 

Il giornalista Giuseppe Bascietto conosce bene il fenomeno. "Uno scempio senza precedenti, agricoltori in parte consapevoli e in parte inconsapevoli che bruciano la plastica". Una riflessione importante visto che non si è lavorato per far capire che queste pratiche alla lunga danneggiano il territorio e la stessa agricoltura. 

C'è necessità di una svolta per tutelare la reputazione della filiera agricola. "L'agricoltore non sa dove portare questi rifiuti ma se anche ci fossero i centri gli agricoltori non possono trasportare la plastica ritenuto rifiuto speciale e qui entrano in gioco le mafie che si occupano dello smaltimento e quello che non si riesce a smaltire viene bruciato". Per il giornalista è fondamentale: "creare dei centri di stoccaggio e affidare il trasporto a ditte con il certificato antimafia". 

Idee per attenuare il problema

"Manca la politica per risolvere i problemi". Questo il dato centrale sottolineato da  Giuseppe Bascietto e incomprensibile in tempi di riciclo, riuso ed economia circolare dove tutto o quasi può aspirare ad una seconda vita. 



L'associazione Terre Pulite indica una strada: "Le discariche abusive si prevengono puntando sul controllo del territorio (attivando un numero verde Anti-Fumarole, posizionando Foto-trappole, utilizzando personale) e spingendo forte l'acceleratore sulla prevenzione: abbiamo chiesto a gran voce un centro sperimentale di raccolta Fratta che è stato realizzato a contrada Perciata, ma tuttavia è stato scarsamente pubblicizzato, motivo per cui è fermo ai nastri di partenza".

La voce del mercato ortofrutticolo 

"Riccardo Zingaro ha subito delle minacce la scorsa settimana e ha ricevuto la solidarietà di tutte le forze politiche, le Istituzioni e la società civile. Nella trasmissione hanno trattato il problema delle fumarole ed hanno descritto benissimo, nei dettagli, il problema, da dove e perché nasce. Ma non sono tutti i nostri produttori  adoperano questo sistema illecito per smaltire i rifiuti, spesso poi ci sono alcuni inconsapevoli dei danni che si arrecano all'ecosistema. Non bisogna mai generalizzare, ci sono tantissimi, la stragrande maggioranza, dei produttori che opera in maniera seria ed onesta andando incontro a sacrifici economici". Queste le parole di  Toni Margiotta, presidente di Acov l'associazione che rappresenta i grossisti. 

Nella puntata è apparso il sottotitolo dedicato al mercato di Vittoria.  "Ma non c'entra nulla, il problema è di una parte della produzione  non è una bella pubblicità per i nostri prodotti e per la nostra terra ma ciò non vuol dire che non sia giusto cercare di risolvere questo problema". 

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