Verso una piattaforma permanente sulle sfide della serricoltura mediterranea. Questo l’esito della conferenza internazionale del progetto Intesa a Palermo.
Dopo Almeria in Sicilia la più grande concentrazione di serre orticole d’Europa
L’incontro, si è tenuto nel dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e forestali dell’università di Palermo, ha avuto l’obiettivo di presentare i risultati del progetto Intesa, per la promozione e divulgazione delle innovazioni tecnologiche in agricoltura, con particolare riguardo all’area della Sicilia sud orientale, la cosiddetta fascia trasformata, che va da Pachino a Licata e che con i suoi 9mila ettari di colture protette rappresenta la più grande concentrazione di serre orticole d’Europa, dopo la regione di Almeria in Spagna.
Una piattaforma permanente
Nella tavola rotonda è stata lanciata l’idea, con la condivisione di un protocollo d’intesa, di una piattaforma permanente che possa essere uno spazio digitale e fisico in cui condividere idee, fare formazione, e sviluppare tavoli di concertazione e forum di discussione utili a progettare e attuare in maniera continuativa soluzioni sistemiche alle sfide del comparto agroalimentare siciliano e tunisino.
I lavori sono stati aperti dal saluto del direttore del dipartimento Saaf dell’università di Palermo Tiziano Caruso, ribadendo la disponibilità e interesse scientifico dell’ateneo verso i temi delle innovazioni tecnologiche per una agricoltura sostenibile. Presenti all’evento il direttore del dipartimento agricoltura dell’assessorato regionale Dario Cartabellotta, che ha ribadito l’attenzione della Regione per le problematiche del comparto agroalimentare siciliano e del rinnovato interesse, nel mondo, delle coltivazioni in ambiente protetto.
Interventi istituzionali anche da parte dal rappresentante del consolato tunisino a Palermo Mehdi Chatti, e dalla direttrice dell’area gestione programmi per la cooperazione territoriale europea e la cooperazione sovranazionale Regione Siciliana Daniela Bica.
Il modello Agriponic
Le prime presentazioni hanno mostrato i risultati della sperimentazione del modello Agriponic nelle serre pilota del progetto Intesa, con un intervento di Giovanni Gugliuzza del Crea DC, che ha moderato la prima parte della conferenza. Emilia Arrabito, in rappresentanza di Moncada Op, ha esposto le attività di coinvolgimento degli attori principali del settore agroindustriale della fascia trasformata siciliana, con il Living Lab Intesa e l’Innovation Camp che si è svolto a giugno 2023 a Vittoria, tutti processi di confronto e di sperimentazione di soluzioni alle sfide del settore che hanno posto le basi per la redazione di un piano d’azione e un protocollo d’Intesa che possano garantire la continuità nel tempo dei risultati del progetto. La conferenza è stata anche un’occasione per fare rete con gli altri progetti del programma Italia Tunisia, con le presentazioni dei progetti Celavie e Espas.
Momento centrale della conferenza è stata la tavola rotonda sulle sfide dell’orticoltura protetta mediterranea verso un protocollo di sostenibilità condivisa, moderata da Giovanni Iacono del partner So.Sv.I. e a cui hanno partecipato personalità di spicco del panorama regionale legato all’agroindustria.
La tavola rotonda
La tavola rotonda è stata una prima occasione di confronto a livello regionale per porre le basi verso la creazione di un tavolo permanente tra gli attori principali del settore ai fini di apportare un cambiamento sistemico all’agroindustria regionale e renderla più competitiva, innovativa e sostenibile sia da un punto di vista ambientale che sociale.
È stata lanciata l’idea di una piattaforma permanente per dotare il territorio di soluzioni concrete e organiche alle sfide del comparto. Il primo passo è stato la condivisione di un protocollo d’intesa mediante il quale i diversi attori si impegneranno ad applicare il modello di produzione e di coinvolgimento degli stakeholder sviluppato in questi ultimi anni dal progetto Intesa, con la prospettiva che possa diventare un punto di riferimento a livello mediterraneo per la produzione di cibo sano, buono e per tutti e che valorizzi le comunità locali.
Fonte: Progetto Intesa