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Packaging e Tecnologie

Imballaggi in plastica, arriva la stampa generalista

Insalate in busta, fragole, pomodorini e arance in rete rischiano di sparire dagli scaffali: e il problema diventa di tutti

Da Repubblica al Giornale, dal Messaggero ad Affari Italiani, la stampa generalista si è accorta del problema “imballaggi in plastica”. Numerosi quotidiani hanno, infatti, ripreso un comunicato stampa Coldiretti che all’inaugurazione di Tuttofood ha lanciato l’allarme su quel problema che gli operatori del nostro settore conoscono bene. Talmente bene che ci lavorano da tempo.

“Areflh ci sta lavorando intensamente da mesi a Bruxelles e con i governi dei Paesi produttori di ortofrutta – dice a myfruit.it Simona Caselli, presidente dell’Assemblea delle regioni ortofrutticole europee – Abbiamo esposto le problematiche principali alla Direzione Economia Circolare della DG Envi che ha in mano il dossier, alle Commissioni del Parlamento e ai vari Governi. A Lleida, in Spagna, gli abbiamo dedicato una parte della nostra Assemblea con la deputata Tolleret, il presidente di Cogeca e i rappresentanti delle principali Aop europee. Abbiamo presentato emendamenti in tutte le sedi istituzionali e anche a Macfrut abbiamo partecipato al Convegno sugli imballaggi in ortofrutta organizzato da ProFood e l’Interprofessione (Caselli il 28 aprile scorso ha anche partecipato al webinar di myfruit.it sul tema)”.

“Visti i rischi che corre il settore – osserva Caselli – è fondamentale che tutta la filiera collabori, a livello nazionale ed europeo, per ottenere le opportune modifiche della proposta. In Comagri Ue i nostri emendamenti sono stati recepiti e bisogna continuare il lavoro sulla Comenvi”

Nuova stretta sugli imballaggi in plastica

La notizia è di cinque giorni fa, quando in commissione Ambiente Frederique Ries, la relatrice dell’Europarlamento sul regolamento per la riduzione degli imballaggi, ha indicato un’ulteriore stretta sugli imballaggi in plastica, soprattutto le buste ultraleggere, con target di riduzione a livello Ue, divieto di Pfas nelle confezioni per alimenti, rimozione degli obiettivi di riuso per cibo e bevande da asporto con esenzione per tutte le microimprese a livello Ue.

Ries ha anche proposto che i fornitori di servizi online siano vincolati dagli stessi obblighi di responsabilità di raccolta dei rifiuti dei produttori. Per l’europarlamentare, il regolamento dovrebbe contenere anche un obiettivo di raccolta differenziata del 90% per il 2029 per tutti i tipi di imballaggi contemplati dalla proposta legislativa e non più solo per le bottiglie di plastica per bevande ai sensi della direttiva sulla plastica monouso. Secondo il calendario indicativo, il voto in commissione è previsto per settembre, con l’Europarlamento che dovrebbe votare la sua posizione negoziale in plenaria ad ottobre.

Insalata in busta, cestini di fragole, arance in rete rischiano di sparire dagli scaffali

Ma vediamo nel dettaglio la nota di Coldiretti. Nel mirino dell’Unione europea, si legge, questa volta sono finiti insalata in busta, cestini di fragole, confezioni di pomodorini e arance in rete, che potrebbero presto sparire dagli scaffali dei supermercati. Cos’hanno in comune tutti questi prodotti? Gli imballaggi.

La proposta di regolamento presentata dalla Commissione Europea “imporrebbe, tra le altre cose, l’addio alle confezioni monouso per frutta e verdura di peso inferiore a 1,5 chilogrammi, giudicate superflue e considerate al pari delle piccole confezioni di shampoo usate negli hotel”, ha denunciato la Coldiretti. Creando problemi “dal punto di vista igienico-sanitario, della conservazione e degli sprechi, che potrebbero aumentare, come potrebbero aumentare anche i costi per i consumatori e per i produttori”.

A preoccupare la filiera anche gli effetti negativi sui consumi. “I prodotti di quarta gamma, dalle insalate in busta alla frutta confezionata, sono ormai entrati profondamente nelle abitudini degli italiani, con il pericolo di ridurne il consumo, già calato dell’8% per la frutta e del 10% per gli ortaggi nel 2022, con un impatto pericoloso sulla salute”, ha sottolineato Coldiretti.

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