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Packaging e Tecnologie

Fri-El Greenhouse: in arrivo cetrioli, peperoni e zenzero

Produzioni per 12 mesi l’anno con uguale standard qualitativo. Orlandi: “Non è romantico, ma è efficiente. E piace alla Gdo”

Alessio Orlandi

Non più solo pomodori. Nel piano di sviluppo di Fri-El Greenhouse ci sono anche i cetrioli lunghi, i peperoni e lo zenzero. E, poi, in un secondo momento, forsr anche piccoli frutti. “Con questi ultimi siamo ancora in fase di studio – precisa Alessio Orlandi, direttore commerciale di Fri-El Greenhouse – Al momento si tratta di qualcosa che è poco più di un’idea. In ogni caso il futuro è all’insegna della crescita, aumenteremo gli ettari in produzione già a partire da settembre 2021″.

Produzione in serra all’insegna della circolarità

Il ciclo messo a punto da Fri-El Greenhouse è perfettamente in linea con i dettami dell’economia circolare. La holding Fri-El produce infatti energia elettrica da fonti rinnovabili, biogas compreso. Sottoprodotto della produzione di biogas è l‘acqua calda la quale, per non essere sprecata, è diventata l’elemento che riscalda serre ad alto tasso di tecnologia costruite nelle immediate vicinanze degli impianti. In questi ultimi l’acqua torna fredda ed il ciclo è chiuso. Non solo: i residui colturali della produzione in serra vengono utilizzati come biomassa per produrre biogas, la CO2 prodotta viene recuperata per la concimazione. “Le nostre serre sono in ferro-vetro – spiega Orlandi – Il che, a fronte di un investimento iniziale più alto, ha un notevole vantaggio: non si deve cambiare la plastica”.

Gli ettari in produzione e il piano di sviluppo

La prima serra pilota da 1,5 ettari è partita nel 2015; a questa sono state affiancate altre due serre da 5,5 ettari ciascuna: “Contiamo di raggiungere quota 30 ettari entro marzo 2022 – riferisce Orlandi – Altri 10 ettari saranno infatti operativi a settembre, ancora altri 10 a marzo 2022″. Per ora sono stati prodotti solo pomodori ramati, ma il piano di sviluppo prevede la segmentazione della produzione: “Produrremo quattro referenze di pomodoro, cetrioli lunghi, peperoni e anche zenzero, un prodotto oggi molto richiesto e assente nel panorama produttivo italiano”. Di frutta, invece, per il momento non se ne parla: “E’ allo studio la produzione di piccoli frutti – racconta Orlandi – Ma è ancora presto per parlarne. Occorre cambiare le tecnologie”.

Il potenziale produttivo

Il potenziale produttivo è di una certa rilevanza. Tutte le centrali di biogas gestite daFri-El sono potenzialmente abbinabili a una serra: “Ne gestiamo 26 – puntualizza Orlandi – Di queste, 20 sono diventate di proprietà di Eni. Ma continuiamo a gestirle noi. Il potenziale per crescere c’è”.

Un approccio industriale

Le colture idroponiche in serra hanno un plus rispetto al pieno campo: possono essere prodotte 12 mesi all’anno (grazie anche all’impiego dell’illuminazione a Led in inverno), garantendo lo stesso standard qualitativo. “Non è romantico, ma è efficiente – argomenta Orlandi – Il nostro è un approccio più industriale che agricolo, il che ci permette di garantire massa critica e programmazione, due elementi che piacciono molto alla Gdo“.

All’insegna della sostenibilità

“Non utilizziamo glifosate e altri diserbanti, utilizziamo il 70% in meno di acqua rispetto al pieno campo, siamo nichel free, produciamo tenendo tutti i parametri ambientali sotto controllo, dunque senza sprechi – conclude il manager – Il nostro prodotto si posiziona in una fascia premium. Il prezzo è più alto rispetto al prodotto tradizionale, ma maggiormente competitivo rispetto al bio. E, sarà una provocazione, ma anche un aspetto su cui riflettere, il prezzo dei nostri pomodori potrebbe essere lo stesso per 365 giorni l’anno“.

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