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Packaging e Tecnologie

Colture protette: la vocazione degli schermi termoriflettenti Robuxta

Arrigoni propone un’alternativa hi-tech all’imbiancante su serra. Netti, technical manager: “Fino a nove gradi in meno”

Portare la giusta quantità di luce e le temperature ottimali nelle serre e nei tunnel. E’ questa la mission della nuova generazione di schermi termoriflettenti Robuxta di Arrigoni, un tessuto a elevata resistenza meccanica e all’abrasione, concepito per l’utilizzo su tensostrutture: “Nella versione di colore bianco e con l’aggiunta dell’additivo Ld (Light diffusion) – spiega il technical manager Giuseppe Netti – permette la riflessione e la diffusione dei raggi Ir (infrarossi) e l’efficace controllo della temperatura. Di conseguenza migliorano la resa fotosintetica delle piante, proteggono dalle scottature, assicurano buone condizioni di lavoro, favoriscono l’efficace impollinazione e il risparmio idrico”

“Rispetto a Prisma, la gamma precedente di tessuti in bandella di polietilene Robuxta è dotata di monofilo, il che conferisce robustezza – precisa Netti – Entrambi riflettono i raggi Ir e migliorano il microclima, ma nelle situazioni di maggiore stress, nelle installazioni in cui il tessuto potrebbe essere sollecitato, consigliamo di optare per Robuxta”.

Due diverse scale di ombreggiamento

Schermo termoriflettente Ldf

Due diversi fattori di ombreggiamento – Ldf, e Mdf, rispettivamente Low density factor e Medium density factor – permettono di avere le condizioni ambientali ideali a seconda della coltura, dell’area di produzione e del clima: “Il primo consente un ombreggiamento del 32% ed è pertanto adatto per i piccoli frutti o per il pomodoro orticolo, tanto per citare un paio di esempi – puntualizza – Il secondo invece garantisce un ombreggiamento del 45%, ed è quindi perfetto per i climi con temperature molto alte. Abbiamo sperimentato un abbassamento fino a nove gradi centigradi“.

Schermo termoriflettente Mdf

Gli schermi termoriflettenti Robuxta sono un’alternativa alla polvere imbiancante su serra. La quale, secondo Netti, ha dei limiti intrinseci nel metodo: “Per prima cosa è da rilevare l’effetto deriva – sottolinea il manager – e non è possibile garantire l’uniformità della distribuzione. Infine, l’imbiancante non si può gestire a piacimento”. Invece Robuxta sì: “Soprattutto con la versione automatizzata – prosegue – con la quale la copertura è collegata a un luxmetro, gli schermi si aprono quando serve luce. In ogni caso, anche con la versione manuale, l’operazione è semplice. Si tratta di impiegare poco più di una giornata lavorativa per togliere gli schermi posti su una superficie di un ettaro”.

Robuxta, il caso dei lamponi Metapontini

Lamponi Metapontini coperti con Robuxta

Dunque, ricapitolando, Robuxta è utile quando occorrono temperature più basse e quando si desidera la diffusione della luce. Non solo: riprendendo quanto riportato dal manager, altri vantaggi sono il risparmio idrico ed energetico, la crescita uniforme della coltura, la produzione continua e di alta qualità e il migliore ambiente di lavoro.

Vantaggi che devono aver spinto i produttori di lamponi della zona di Policoro (Matera) a scegliere questi schermi: “Tutto il Metapontino – conclude Netti – verificata l’elevata resistenza e robustezza di Robuxta, ha scelto di adottarli. In tutto l’areale produttivo non vi è altra copertura, che sia nostra, o che sia dei nostri competitor”.

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