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Packaging e Tecnologie

Carton Pack. “Possiamo fornire molte soluzioni al mercato”

CartonPack_FruitLogistica2018

Stand e immagine rinnovate a Berlino all’ultima edizione di Fruit Logistica. “Non lavoriamo solo sullo standard”. IL nuovo corso dell’azienda pugliese spiegato da Massimiliano Persico

Veste rinnovata e approccio più definito e chiaro nei confronti del cliente. E un focus fondamentale da comunicare: «Possiamo fornire un range di soluzioni molto vasto. Questo è forse il primo valore aggiunto che proponiamo al mercato ed è anche la prima cosa che abbiamo voluto comunicare qui al Fruit Logistica di Berlino». Così ci ha spiegato Massimiliano Persico, head of strategia marketing di Carton Pack, azienda pugliese specializzata nel mondo packaging, che alla fiera berlinese si è presentata non a caso con l’hashtag #3DXperience.

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Massimiiano Persico, Head of Strategic Marketing di Carton Pack

«Fino ad ora siamo stati percepiti soprattutto come un produttore di termoformati e di film. A Berlino abbiamo voluto dare più chiarezza alla nostra comunicazione al nostro stand presentando le tre dimensioni della nostra produzione: il mondo dei termoformati con tutte le varianti e i modelli del caso e le varie tipologie e destinazioni d’uso; tutta la parte dedicata ai contenitori in carta e cartone e quindi prodotti che oggi vanno per la maggiore anche per una questione di approccio al biologico e ai concetti di ecosostenibilità. Infine i film plastici flessibili stampati: noi stampiamo fino a 10 colori, quindi abbiamo una capacità nel saper esaudire esigenze anche molto complesse da parte della clientela. Nella parte creativa siamo supportati anche da un ufficio dedicato che si occupa della prototipazione, ingegnerizzazione e industrializzazione del prodotto, magari partendo da un concept del cliente stesso. Quindi non lavoriamo solo sullo standard. Questo è un vantaggio competitivo che ci riconosce il mercato».

E la flessibilità, continua Persico, da parte dell’azienda pugliese è anche a livello di utilizzo di materiali. “Faccio un esempio: se dobbiamo confezionare dei pomodori noi possiamo offrire al mercato le varianti su termoformato con tutte le declinazioni del caso, con diversi tipi di materiali, e possiamo anche proporre versioni in cartone, trattato a seconda delle esigenze, ma anche un mix tra termoformato e cartone, e ancora volendo anche una busta fatta di film flessibile stampato o un sacchetto in polietilene o polipropilene. Insomma, il servizio è ormai una stella posso dire che tranquillamente ci meritiamo. Abbiamo dato prova molte volte ai clienti della nostra capacità di fornire anche quantità molto elevate in tempi brevi, nelle 48 ore, grazie allo stock di magazzino ma anche una logistica molto organizzata. L’azienda ha fatto molti investimenti sulla logistica negli ultimi anni».

Ma l’esigenza di utilizzare il packaging come leva di marketing per valorizzare il prodotto è presente nel mondo ortofrutticolo italiano? «Per quanto riguarda la grande distribuzione e le trading company, quindi i mediatori che distribuiscono poi il prodotto, la risposta è sicuramente affermativa, c’è molta attenzione alla comunicazione e quindi a creare ed affermare dei marchi. Quindi ci chiedono soluzioni di confezionamento che consentano di fare brand e informazione tecnica del prodotto contenuto nella confezione. Questa sensibilità, sul fronte della produzione, invece, varia da chi fa più fatica a chi invece ci crede e, non a caso, ottiene poi dei risultati. Altri, invece, non investono in questo: magari hanno prodotti eccezionali ma non li valorizzano».

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