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Uva da tavola, al via uno studio di nomenclatura calibri

Nato dall’esperienza di Ncx Drahorad nel commercio internazionale, il progetto vuole fornire alla filiera un utile strumento di lavoro

Uno studio di nomenclatura standardizzata dei calibri di uva italiana. E’ questo il progetto ideato da Ncx Drahorad per fornire alla filiera nazionale dell’uva da tavola uno strumento per lo sviluppo commerciale sul mercato globale.
“La nomenclatura è un insieme di termini tecnici o sistematici relativi a una determinata disciplina o a specifici ambiti, che permettono di evitare confusione tra i diversi oggetti – spiega il presidente, Thomas Drahorad – Nel commercio internazionale dell’uva da tavola lo standard più diffuso di nomenclatura per indicare i calibri dell’uva è tramite le sigle M / L / XL / XXL, con qualche variante. Ad esempio, M è anche indicato come Regular (R) e XXL come Jumbo (J). Questi calibri, però, non indicano un calibro univoco e valido per tutte le varietà, ma si adattano alle caratteristiche di ognuna di esse e ai differenti stati. Ad esempio, un calibro L può corrispondere a un 16mm+ per una varietà ad acino piccolo, come la Sable Seedless, e a un 22mm+ per una varietà a calibro grande, come la Red Globe”.

A cosa serve, dunque, una nomenclatura standardizzata? “Lavorando nel commercio internazionale di frutta e verdura fresca (Ncx Drahorad fornisce servizi e prodotti che aiutano a consolidare la presenza sui mercati esteri delle imprese ortofrutticole italiane, ndr), mi sono accorto che, ad esempio, servirebbe a semplificare gli scambi, in particolare sui mercati oltremare e per le vendite europee sui canali non gdo”, risponde Drahorad, che continua: “Potrebbe essere adottata su base volontaria da qualunque operatore grazie a un documento comune, disponibile liberamente, a cui fare riferimento”.

Tornando ai calibri, semplificando l’uso comune “M” sta per Discount: parliamo di un calibro inferiore allo standard normale di settore, per cui è accettato da tutti che il prezzo sarà inferiore al prezzo normale di mercato; generalmente è un calibro inferiore alle specifiche dei principali supermercati britannici; è considerato il calibro minimo commerciale per la varietà. “L” corrisponde allo Standard, è il calibro prevalente sia per la produzione che per la vendita; di norma corrisponde alle specifiche minime dei supermercati britannici. “XL”, poi, corrisponde al calibro Premium, venduto con prezzo più elevato rispetto allo standard, ma di cui c’è comunque buona disponibilità commerciale, mentre “XXL” è il calibro Deluxe. Calibro del quale la disponibilità non è continua nel corso della stagione.

Ma, in pratica, cosa succede sul mercato globale? “Per quasi tutte le uve seedless gli italiani hanno in media uno-due millimetri in più rispetto a Cile e Sudafrica, aspetto che ci mette in un’ottima posizione commerciale perché, con la stessa nomenclatura, noi riusciamo agevolmente a dare un calibro in più – aggiunge Drahorad – Solo per Red Globe la situazione è inversa. Ho quindi pensato a un sistema che fosse utile a tradurre i calibri italiani per gli operatori stranieri”.
Il progetto attualmente è in fase di bozza, tutti gli operatori sono invitati a partecipare scaricando la bozza della nomenclatura e promuovendone la diffusione. “Una volta messe le basi, ora chiedo la collaborazione di chi vuole condividere le competenze, sia tecniche sia commerciali. Soprattutto se pensiamo alla concorrenza, è strategico coordinare le considerazioni di ordine tecnico, quale l’effettiva disponibilità dei vari calibri, e commerciali”, conclude Thomas Drahorad.
Sul sito www.italiangrapes.com è disponibile il modulo tramite il quale è possibile proporre un differente standard per le varietà già in elenco o un nuovo standard per le cultivar non ancora prese in considerazione. Tutte le proposte saranno prese in considerazione per la definizione dello standard definitivo.

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