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I Consorzi investono in comunicazione? Ancora poco.

Migliora la riconoscibilità dei marchi di qualità europei, ma c’è ancora molto da fare

Esisto se comunico. Possibilmente bene. Il dilemma di molti distretti agricoli italiani è soprattutto uno: comunicare la propria esistenza. In Europa esistono, ad oggi, 1031 prodotti (la tabella riassuntiva è presente sul sito www.qualivita.it) registrati tra DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP (Indicazione Geografica Protetta)  e STG (Specialità Tradizionale Garantita). Solo in Italia ce ne sono ben 229, primi in Europa, dal Limone Interdonato di Messina al Pomodorino del Piennolo del Vesuvio, passando per la Melanzana Rossa di Rotonda, giusto per rimanere nel settore ortofrutticolo. “Bisogna passare dalle parole ai fatti. È necessario che si investa anche e soprattutto sulla comunicazione, con professionalità e competenza” ha dichiarato Mauro Rosati, Segretario Generale di Qualivita, a commento della presentazione della Comunicazione della Commissione europea sulla promozione dei prodotti agricoli europei (vedi qui). Secondo, infatti, uno studio realizzato dall’Università La Sapienza, sempre per conto di Qualivita, emerge come, tranne poche denominazioni, pochissimi investano realmente in comunicazione. Producono grandi prodotti, ma nessuno lo sa. A conferma di ciò, un altro dato è alquanto esplicativo: circa il 30% dei consorzi italiani non affida la comunicazione ad agenzie specializzate, né, tanto meno, si munisce di uffici interni specializzati in questo settore.

Fonti: ItaliaOggi, Qualivita.

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