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Tecnologie, Italia vince in Corea

Il packaging romagnolo apre la strada per Seul a riso, kiwi e pere

Il Made in Italy parte alla conquista della Corea del Sud e parte bene, visto che una cordata di imprese italiane, capitanata dal Gruppo Sorma di Cesena si è assicurata una gara da 130 milioni di euro in 8 anni per la fornitura di macchinari ad alta tecnologia per l’imballaggio dell’ortofrutta.
Il Ministero dell’agricoltura coreana ha infatti decretato una legge speciale per lo sviluppo del settore agroalimentare del Paese che prevede (dal 2004 al 2010) agevolazioni per il comparto ortofrutticolo per circa 1,3 miliardi di euro. Tra gli obiettivi, oltre alla modernizzazione degli impianti, vi è lo sviluppo di tutto ciò che riguarda il packaging. Proprio in questo contesto rientra questa assegnazione i cui dettagli sono stati presentati a Seul durante il seminario “Tecnologie italiane per l’agroalimentare con particolare riguardo al post raccolta per frutta fresca e ortaggi”, organizzato da Buonitalia, Ice (Istituto del Commercio con l’Estero) e Ambasciata d’Italia a Seul.
Il gruppo di imprese italiane, di cui fanno parte anche la Gna e la Bini di Bologna, la Unitec di Ravenna e la Fruit Control di Milano, ha surclassato la concorrenza di Spagna, Francia e Giappone.
Altre prospettive di espansione riguardano il riso italiano, più adatto alla preparazione dei risotti rispetto a quello lungo coreano. Infine, sono state gettate le basi per un accordo su kiwi e pere, molto richiesti dal mercato coreano.

 

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