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Medaglia di bronzo per il biologico italiano

Nell’Olimpo delle nazioni “biologiche”, l’Italia conquista la terza posizione come superficie coltivata dietro a Australia e Argentina

Nell?Olimpo delle nazioni ?biologiche?, l’Italia conquista la terza posizione come superficie coltivata dietro a Australia e Argentina

Continua a crescere la superficie delle coltivazioni biologiche nel mondo che nel 2004 hanno superato i 26 milioni di ettari, 2 milioni di ettari in più del 2003.Questo è quanto emerso dal settimo Rapporto mondiale sullo stato dell?agricoltura biologica, presentato dalla Federazione internazionale dei movimenti per l?agricoltura organica (Ifoam) in occasione della fiera BioFach di Norimberga. L?Italia, con poco più di un milione di ettari, sale al terzo posto tra gli Stati con maggiore superficie coltivata a biologico dopo i ?colossi? Australia e Argentina ma subito prima di Stati Uniti e Brasile. Le 44.000 aziende italiane coprono il 6,86% della penisola, che su scala europea corrisponde a un quinto della superficie e a un quarto delle aziende. Il numero di aziende agricole che hanno rinunciato all?uso di prodotti chimici raggiunge quota 558.949 in 110 paesi di tutti i continenti, con un giro di affari complessivo stimato nel 2003 intorno ai 25 miliardi di dollari. I mercati principali rimangono quelli europei e nordamericani ma Bernward Geier, dirigente dell?Ifoam, prevede un ulteriore aumento del valore della produzione e delle superfici grazie a un aumento del sostegno dei governi alla conversione e allo sviluppo delle organizzazioni del settore anche nei paesi del Sud del mondo.Il bio latinoamericano è quello che registra i più alti livelli di crescita nonostante nessun governo stanzi fondi per il settore e solo pochi paesi abbiano programmi di sviluppo. La mancanza di organismi di certificazione e di legislazioni specifiche penalizza invece molti agricoltori asiatici che devono appoggiarsi ad enti stranieri. Simili gli ostacoli in Africa, la cui produzione è quasi completamente destinata alle esportazioni, anche se la possibilità di salvaguardare la fertilità dei suoli dall?erosione sta spingendo molti contadini africani verso l?agricoltura biologica.

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