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Un altro mese di tempo per i “ribelli” di Rimini

Prosegue la battaglia dei grossisti del CAAR

I “ribelli” guadagnano un altro mese di tempo

rimini – Ancora 48 ore. Non è il titolo del film d?azione con Eddy Murphy e Nick Nolte, ma il nuovo termine che il cda del Caar (da lunedì presieduto da Ettore Bontempi) e i 24 commercianti che hanno occupato il vecchio mercato all?ingrosso delle Celle, si sono dati per la trattativa. Non è stato insomma risolutivo il contatto di ieri mattina. Due, a quanto si è appreso, i pomi della discordia. Il primo riguarda, ancora, i costi. Il canone di locazione chiesto dal Caar (che comunque avrebbe abbassato le ?spese condominiali?) viene giudicato troppo alto dai 24. E la riduzione da loro chiesta (tramite la delegazione trattante composta dal sindacalista Ruggero Soli di Unico, e dagli avvocati Muccioli, Puccillo, Mascioli e Ariani) pare eccessiva al cda di Santa Giustina. Viene tra l?altro fatto notare che a quelle condizioni la struttura finirebbe con l?accumulare debiti, che poi dovrebbero essere ripianati dal Comune, e quindi dalla collettività. Il secondo punto di disaccordo sarebbe, ancora, la data di trasferimento e quindi di chiusura del vecchio mercato all?ingrosso delle Celle. Il Caar aveva proposto, come soluzione, di firmare i contratti lunedì, concedendo poi fino a metà dicembre, come tempo tecnico per trasferirsi. Tempo, quest?ultimo, giudicato comunque troppo poco dai ?ribelli?. Risultato, entrambe le parti si prendono altre 48 ore per discutere con i propri interlocutori, e poi ci si rivede giovedì pomeriggio alle tre. Appuntamento che al Caar sarà anticipato da un cda. E a quanto pare il Comune, nel frattempo, si asterrebbe, dando ulteriore grande prova di buona volontà, dal chiudere la struttura. Anzi, l?argomento è stato affrontato anche ieri pomeriggio nel corso della giunta, e si è deciso di prendere per buona il 16 dicembre come data ultima di chiusura delle Celle, sempre nell?ottica di concdere dai commercianti il tempo per trasferirsi. Ma sia nel cda del Caar che a palazzo Garampi, si sta facendo strada un dubbio: i 24 commercianti saranno davvero tutti quanti intenzionati a voler chiudere la trattativa? O per caso, è il dubbio che serpeggia, non ci sarebbe già pronta la contropartita, qualora la trattativa fallisse (o fosse fatta fallire) di creare un mercato privato? Ipotesi che comunque Soli allontana: ?In questo momento – taglia – conta solo la trattativa?.

fra.p.

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