Svizzera, al supermercato come in gioielleria

(…) Nella cara, carissima Confederazione- rivelano i dati resi noti a Berna dall’Ufficio federale delle statistiche (UFS)- i prezzi dei generi alimentari sono del 51% superiori alla media dei paesi dell’Unione Europea.
Certo, il potere d’acquisto degli elvetici, ma lo studio comparativo su prezzi e potere d’acquisto in trentun paesi europei ha messo in luce immensi divari di prezzi. Oltre alla carne, anche olio, burro, margarina sono carissimi in Svizzera con prezzi superiori del 67% alla media europea, il pesce risulta del 59%più caro e le verdure del 57. Il prezzo di pane e cereali è superiore del 40% alla , mentre latte, formaggi e uova costano il 335 in più. Perfino in cioccolato è più caro in Svizzera (29%). E per la frutta, lo svizzero paga un prezzo più alto del 28%. Solo gli articoli il cui abuso è sconsigliato registrano un livello di prezzi “accettabile” , le bevande alcoliche sono più care solo del 20% e le sigarette costano addirittura meno in Svizzera dell’8%.
Per la portavoce dell’ufficio federale delle statistiche Angret Sonnenburg, l’abisso che separa i prezzi svizzeri ed europei è in parte dovuto al franco svizzero (particolarmente forte), alla politica agricola e all’alto livello dei salari elvetici. Magra consolazione per gli svizzeri ed in particolare quella fascia della popolazione il cui stipendio non è poi così alto. In un paese dove il mercato della vendita al dettaglio è dominato da due giganti, la Migros e la Coop che possiedono una fittissima rete di mini-market e supermercati, la scelta non è vastissima e la merce resta cara. Forse per questo un peculiare fenomeno caratterizza il carissimo paese, quello dei “pendolari della spesa”: da Ginevra verso la Francia, da Basilea verso la Germania e da Lugano verso l’Italia, centinaia di elvetici attraversano ogni giorno le frontiere per riempire i carrelli senza prosciugare il portafoglio nei supermercati ed empori dei paesi limitrofi.