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Allione chiude per fallimento

L’industria di trasformazione piemontese è sul registro dei fallimenti del tribunale di Cuneo

La Stampa (Del 20/9/2002 Sezione: Cuneo Pag. 37)

I CREDITORI DEVONO AVANZARE RICHIESTE ENTRO IL 7 NOVEMBRE
Fallimento delle «Allione spa»
Nominato un curatore per le due aziende

TARANTASCA

Da ieri sul registro dei fallimenti del tribunale di Cuneo è iscritta la «Allione» di Tarantasca. Per la verità sono due i nomi delle «spa» vergati a mano con inchiostro nero ai numeri 12 e 13 della lista dei fallimenti dichiarati nel 2002: la «Allione Industria» e la «Allione Industrie», un singolare e un plurale che fanno capo allo stesso gruppo. Il dispositivo della sentenza del tribunale sarà pubblicato oggi, ma ormai è chiaro che la mancata concessione dell´amministrazione straordinaria richiesta dalla società in crisi d´insolvenza è stata negata perché non sussistevano i requisiti previsti dalla legge per quanto riguarda il numero dei dipendenti, che dovrebbero essere almeno 200, mentre a Tarantasca lavoravano in 120 più una cinquantina a Policoro in Basilicata. In queste ultime settimane s´erano mosse le istituzioni locali, parlamentari e consiglieri regionali per cercare di far passare l´interpretazione estensiva della legge. E in effetti la relazione inviata al tribunale dal ministro Marzano delineava un quadro positivo della possibile evoluzione della vicenda. Ma l´ostacolo dei parametri rigidamente fissati dalla legge è risultato insormontabile e il tribunale ha dovuto procedere alla dichiarazione di fallimento. Ora è presumibile che il curatore fallimentare, nominato dal tribunale nella persona del dottor Mauro Vicendone di Torino, reiteri la richiesta di cassa integrazione per le maestranze, già a suo tempo avanzata dalla direzione aziendale. Si spera però di poter ancora impiegare una ventina di persone per il periodo di esercizio provvisorio, in quanto c´è la necessità di smaltire le scorte il cui valore ammonterebbe ad almeno 10 miliardi di euro e che in parte risulterebbero già vendute. E c´è anche bisogno di fare manutenzione sugli impianti, tutti perfettamente efficienti, nella prospettiva di un´acquisizione dei medesimi da parte di società interessate, che sono peraltro aumentate. Oltre alla «Sedamil» di Saluzzo e alla «Veba», si sarebbero fatte avanti anche la «Trento Frutta» e «Conserve Italia». Sarà compito del curatore fallimentare intavolare le trattative e cercare di giungere possibilmente a una loro positiva conclusione, che permetterebbe di incassare denari utili a pagare i creditori della «Allione». che hanno tempo fino al 7 novembre per presentare e documentare le loro richieste di crediti. E´ stata infatti fissata per quella data l´udienza del tribunale per esaminare la situazione debito-creditoria. Stamattina alle 11 nella sede dell´azienda avverrà un incontro tra Mauro Vicendone e i proprietari per avviare il passaggio di consegne a chi dovrà d´ora in poi provvedere alla gestione. Svanisce così, almeno per il momento, un serio tentativo iniziato negli Anni Ottanta di creare ulteriore valore aggiunto ai prodotti agricoli della «Granda». La «Allione», anche attraverso la sua avanzata sezione ricerche, cercò di creare un momento di trasformazione in semilavorati per l´industria di quella che è la principale materia prima prodotta in provincia di Cuneo, cioè l´ortofrutta. Dopo una prima fase positiva, si vede che qualcosa non ha funzionato per il meglio, ma questo non significa che quella strada debba essere per forza preclusa per il futuro.
Piero Dadone

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