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Logistica e Trasporti

Shanghai, il porto è bloccato

Sono 500 le navi che congestionano il primo scalo mondiale. Le (severe) ripercussioni sulla logistica globale sono inevitabili

E’ colpa di Omicron e del conseguente severo lockdown imposto dalle autorità cinesi se la città di Shanghai e i suoi 26 milioni di abitanti sono chiusi in casa. Il che, inevitabilmente, sta avendo severe ripercussioni sulla logistica globale.

Il primo porto mondiale è in tilt

Shanghai, come è noto, è il principale porto commerciale a livello mondiale, un primato che è stato evidente ancor di più da due anni a questa parte, con la pandemia.

Nel 2021, nonostante l’inefficienza generalizzata della logistica globale, il principale porto cinese è riuscito a “tenere botta” e a movimentare 47 milioni di Teu (twenty-foot equivalent unit, l’unità equivalente a venti piedi ndr). Ora, però, è la mancanza di personale a paralizzare il porto. I cinesi sono infatti confinati tra le mura domestiche per via delle norme sanitarie molto stringenti, il che coinvolge anche i portuali. Tanto che, secondo le stime di ExportUsa, sarebbero oltre 500, in questo momento, le navi in attesa di caricare o scaricare le merci. 

Ingorgo record

Il che ha dell’incredibile, soprattutto se confrontato con il recente passato. Nel primo lockdown del 2020, quando mezzo mondo era bloccato in casa, a Shanghai si erano registrati ingorghi decisamente più contenuti, con circa 200 navi coinvolte.

Pertanto, nonostante il Covid in molti Paesi – Italia ed Europa in primis – non sia più un’emergenza, si attendono conseguenze ben più gravi sul commercio mondiale rispetto a quelle viste due anni fa.

La situazione potrebbe peggiorare

Secondo Confindustria, gli effetti del blocco del porto di Shanghai saranno evidenti tra 40 o 50 giorni quando, per forza di cose, i blocchi di questi giorni avranno ripercussioni ovunque nel mondo.

E poi c’è lo spettro della guerra: a causa delle sanzioni imposte a Mosca dopo l’invasione dell’Ucraina, circa un milione di container all’anno non potranno più essere spediti dalla Cina all’Europa a mezzo ferrovia attraverso il territorio russo.

Noli destinati a crescere

“I noli marittimi dalla Cina verso la California sono quadruplicati rispetto a un anno fa – fa sapere ExportUsa – E a febbraio 2022, e prima ancora a settembre dello scorso anno, l’aumento rispetto all’anno prima era già stato di dieci volte. Il costo medio di spedizione da Shanghai a Los Angeles di un container da 40 piedi nel periodo gennaio 2011- marzo 2021 è stato di 3.500 dollari. Attualmente varia dai 18 ai 20mila”.

“A seguito della chiusura del porto di Shanghai, ci sono attualmente 500 navi container bloccate – conclude ExportUsa – i costi di spedizione potrebbero, quindi, ulteriormente aumentare”.

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