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Logistica e Trasporti

Logistica, gli autotrasportatori: “Spegniamo i motori”

La protesta per l’aumento del carburante, far muovere un camion costa quasi 9mila euro in più rispetto a un anno fa

Un altro pesante macigno potrebbe abbattersi già la prossima settimana sulla logistica delle merci. Sì, perché a complicare ulteriormente uno scenario tutt’altro che sereno, ora incombe il rischio della paralisi del trasporto su gomma.

Gli autotrasportatori, provati dai pensanti rincari dei carburanti, chiedono infatti risposte concreto alla politica: “Il Governo è indifferente all’emergenza carburante nell’autotrasporto”, ha denunciato l’unione degli autotrasportatori Unatras. La quale, per smuovere le acque, ha anche annunciato l’inizio di una serie di mobilitazioni già nei prossimi giorni. Se non ci saranno segnali di collaborazione, il Paese è a rischio paralisi. 

Sulla strada è allarme costi

Per chi trasporta la merce su gomma, del resto come per gli automobilisti, è aumentato tutto: gasolio, gas naturale, AdBlue. Secondo le stime di Unatras i rincari dei prezzi alla pompa del gasolio per autotrazione sono pari al 25% rispetto a un anno fa e pertanto, complessivamente, le imprese di autotrasporto hanno speso 535 milioni in più.

L’Ufficio studi della Cgia di Mestre, l’associazione artigiani e piccole imprese, ha invece calcolato il costo aggiuntivo per camion. Considerando che un anno fa il prezzo del diesel alla pompa era di 1,35 al litro e oggi è pari a 1,65, per far circolare un tir si spendono, in media, circa 8.600 euro in più.

Costi che gli autotrasportatori al momento starebbero assorbendo tout court: “Sono extra-costi non più sostenibili, che si sommano al perdurare delle criticità che affliggono il comparto”, ha sottolineato Unatras.

“Le aziende dell’autotrasporto – ha commentato Giovanni Rosso, presidente di Confartigianato Piemonte Trasporti – si trovano a dover affrontare sia i rincari dell’energia all’ingrosso, sia quelli dei carburanti al dettaglio. Sulle attività produttive grava il peso della ripartenza dell’economia nella fase post-pandemica. Questo extra-costo si scaricherà prima sulle imprese del trasporto merci, poi sulle aziende di trasformazione e infine sui consumatori e, quindi, sull’economia. Nessuna produzione è esente da questi rincari“.

L’autotrasporto chiede risposte concrete

“È fondamentale intervenire tempestivamente per affrontare una situazione che potrebbe far diventare conveniente all’autotrasporto spegnere i motori con gravi conseguenze sulle prospettive di ripresa economica – conclude Unatras – Chiediamo risposte concrete già per l’incontro previsto al ministero Mims (ex trasporti) il prossimo 17 febbraio”.

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