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Logistica e Trasporti

Lgd-Brivio&Viganò: “No al ricatto di Si Cobas”

Dall’estate scorsa continuano gli scontri che hanno portato al licenziamento di alcuni lavoratori. Lunedì si tratta

Un altro tassello si aggiunge alla never ending story tra Lgd, fornitore di servizi logistici del Gruppo Brivio & Viganò, e il sindacato Si Cobas. Come aveva scritto myfruit.it lo scorso ottobre, negli ultimi mesi sono stati numerosi gli scioperi e gli scontri che hanno portato al licenziamento di alcuni lavoratori.

Scontri che non si sono mai placati: l’ultimo, in ordine cronologico, risale allo scorso 24 gennaio. Teatro delle violenze il deposito Unes di Vimodrone (Milano). Per chiarire la propria posizione, Brivio ha tenuto stamattina una conferenza stampa. E’ emerso un quadro che difficilmente fa pensare a una risoluzione della questione in tempi brevi. 

Gli attori e il motivo del contendere

Da un lato Lgd, la società subappaltatrice per Brivio & Viganò Logistics che gestisce i magazzini nei depositi Unes di Truccazzano e Vimodrone (entrambi i comuni sono in provincia di Milano). Dall’altro il sindacato Si Cobas, a cui aderiscono molti dei lavoratori delle piattaforme suddette.

Motivo del contendere attuale, il licenziamento di 45 operatori i quali, secondo Si Cobas, scioperavano contro pagamenti in nero, straordinari e festività mancanti, irregolarità nelle buste paga dei lavoratori. 

Il punto di vista di Lgd

Per voce di Daniele Romano, che in Lgd si occupa delle Relazioni industriali, stamattina la società cooperativa ha smentito categoricamente tutte le accuse e ha chiarito che i licenziamenti “si sono resi obbligatori dopo una serie di blocchi e di violenze”.

“Il diritto di sciopero è un diritto sacrosanto ma – ha puntualizzato Romano – sebbene Si Cobas sostenga che questi blocchi siano accettati dal mondo della logistica come metodo di protesta, per noi sono inammissibili”.

Il punto di vista del sindacato Si Cobas

Diverso il punto di vista del sindacato in questione, che sul proprio sito scrive: “La lotta prosegue a oltranza. Anche stamattina (24 gennaio), vergognoso intervento (al deposito di Unes Vimodrone, Milano ndr) della polizia e carabinieri per sgomberare lo sciopero dei lavoratori licenziati da Unes. Centinaia di lavoratori assediano il magazzino del padrone Brivio&Viganò che sfrutta e licenzia coperto da questura, prefettura e governo Draghi”.

“Obiettivo della lotta – prosegue il post – il reintegro dei 49 facchini licenziati per aver richiesto il rispetto del contratto nazionale e il rispetto del diritto di sciopero. Nonostante la minaccia di centinaia di agenti di polizia e carabinieri schierati in assetto antisommossa, tanti operai continuano ad arrivare da Bologna, Pavia, Torino, Genova e Modena per dare solidarietà concreta ai lavoratori in sciopero che da mesi organizzano la resistenza. Chi tocca uno, tocca tutti”.

Lunedì si tratta

Romano ha riferito dei tentativi di trattativa con il sindacato e delle richieste ricevute: “Il sindacato Si Cobas ci ha chiesto complessivi 3,5 milioni per chiudere la faccenda per transazioni con i 45 licenziati. Come risposta al nostro rifiuto è arrivata la minaccia di continuare a oltranza i blocchi alle piattaforme. Questa non è trattativa, è un ricatto”.

In occasione del blocco del 24 gennaio, tramite le forze dell’ordine intervenute in tenuta antisommossa, il sindacato Si Cobas ha chiesto a Simona Ubbiali, direttore del personale di Brivio & Viganò, un incontro. E’ stato fissato per lunedì 31 gennaio. 

“Saremo al tavolo delle trattative, ma non ci faremo ricattare – ha concluso Romano – Ringrazio tutti gli altri lavoratori di Lgd che in questi mesi ci hanno dato una mano, proseguiremo il cammino fianco a fianco”. 

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