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Ingrosso

Dai mercati: crollo insalate, uve in depressione

I grossisti confermano la pessima campagna commerciale delle castagne, buone quotazioni per le clementine calabresi

Dopo l’ottobre rosso (in termini di bilancio aziendale) spira un lieve ottimismo nei mercati all’ingrosso. “Finalmente il freddo” raccontano i grossisti che vogliono vendere i prodotti di stagione. Il caldo ha fatto molto male (commercialmente) alle castagne, per le uve si parla di depressione, si iniziano a vendere gli agrumi ma continua l’ottima campagna della concorrenza sudafricana. Crollati prezzi delle insalate che si comprano a pochi cent, risalgono le zucchine.

Pessima stagione per le castagne

Stefano Cavaglià, presidente Fedagro Piemonte, non ha dubbi sul prodotto che ha risentito in negativo dell’autunno caldo: “Si è parlato tanto di castagne, infatti è una stagione pessima dal punto di vista commerciale. Poca vendita più i problemi qualitativi. Anche in Piemonte il caldo ha colpito consumi e produzione. Avevamo le castagne da settembre con 40 gradi e queste temperature sono durate tanto, troppo. Noi vediamo origine Piemonte, ora c’è una castagna campana e poi passeremo all’origine portoghese”.

Finalmente il freddo

L’operatore torinese lo dice chiaro: “Finalmente il freddo che ci fa ben sperare sui consumi delle verdure invernali e poi si riduce la produzione di tanti ortaggi al nord: dal pomodoro Cuore di Bue alle zucchine. Ripartiranno i consumi di alcuni prodotti”.

Intanto, “sono partite le produzioni del Sud per quanto riguarda gli ortaggi, speriamo soprattutto sull’aumento dei consumi. Il comparto delle mele è completo, una stagione nel segno della normalità. Sugli agrumi siamo partiti con del prodotto nazionale e gli ultimi residui di prodotto d’importazione che ha un bel colore anche rispetto a quello italiano.  Per l’origine estera, ormai alla fine, è stata una presenza  lunga e con vendite discrete anche ora che sta arrivando la merca italiana”. Concorrenza fino all’ultimo.

Si vendono bene le clementine: fino a 2,50 euro

A Vicenza Luca Zanon, presidente della federazione locale di Fedagro sintetizza bene l’andamento del mercato: “Negativo  l’anno,  negativo il mese ma ottimismo per la fine del 2022”. Cosa va ora? “Le clementine registrano  un buon tiraggio. Si arriva fino a  2,50 euro il kg per il calibro maggiore, poi a scendere dai  2 a 1,10 euro per il calibro 4. Si tratta di prodotto italiano, dalla Calabria da dove arriva anche qualche collo di arancia Navel che quota  intorno ai 2 euro per il prodotto di prima. C’è ancora merce dal  Sudafrica  a 1,20/1,50 euro il chilo”.

Uve in depressione, anche a 0,50 euro

Senza se e senza ma sulle uve: “Una depressione. La  produzione non è stata il massimo, la varietà Italia si è difesa  ma la Vittoria è stata sottotono come la Pizzutella. Tutti cercano la  senza semi  che può raggiungere buone quotazioni: fino ai 4 euro il kg mentre la standard un po’ segnata si trova anche a 0,50 euro. Il caldo non ha fatto bene alle uve. Si consuma con il fresco e l’autunno ad alte temperature non ha aiutato. La varietà Italia pugliese può arrivare a 2 euro”. Per i kiwi il prodotto italiano quota 2 euro per il 100/120 grammi e 2,50 per il 130 grammi. Lo Zespri dalla Nuova Zelanda tocca i 3,50 euro il chilo”.

Insalate a terra

Zanon poi offre la fotografia sulle verdure: “I prezzi sono crollati,  l’insalata è a terra. Si prende a 1 euro, mentre i cavoli si vendono a 0,50 euro il chilo. Sono risaliti i prezzi delle zucchine che iniziano a mancare. Da Fondi prodotto a 1,70/180 euro il chilo.  Sono iniziati i pomodori siciliani da  Pachino: 3,50 euro il ciliegino,  4,50 datterino e 3 euro il Piccadilly, mentre il  grappolo vede la presenza di origine spagnola o olandese  e siamo sui 2 euro. Come i  peperoni  su 1,80/2 euro  e c’è poco consumo”.

Controlli al mercato  di Giarre, multe per 6mila euro

Al mercato di Giarre 14 uomini della forestale  hanno controllato la merce destinata alla vendita.  Al termine delle verifiche sono stati comminati 11 verbali ed effettuati 2 sequestri. Sanzioni per 6mila euro. Plaude il Consorzio arancia rossa di Sicilia: “Bene tutte le azioni a tutela dei prodotti Igp e dei produttori”.

Prodotti non tracciati e concorrenza sleale

“Prendiamo atto molto favorevolmente dei controlli messi in campo dal noras del corpo forestale della Regione Siciliana eseguiti all’interno del mercato ortofrutticolo di Giarre, in proc. Si tratta di azioni a tutela sia dei consumatori sia dei produttori e delle aziende agricole spesso vittima della concorrenza sleale di prodotti senza tracciabilità e anche dei tanti furti che hanno contraddistinto le cronache degli ultimi mesi. Ringraziamo e ci auguriamo che i controlli continuino e che precedano l’inizio dell’apertura della campagna di raccolta dell’arancia rossa. Tutto il settore è in fortissima sofferenza per l’aumento dei costi dell’energia e non può essere ulteriormente danneggiato dalle frodi alimentari“. Parole del presidente del consorzio Gerardo Diana.

I carciofi da 50 cent a capolino

Il carciofo spinoso è arrivato a Bergamo dove quota 1,10 euro il capolino mentre al mercato generale della Sardegna  si vende a 1,50 euro di media. Il violetto pugliese è presente in numerosi mercati: Bergamo (0,80), Bologna (1,40), Roma (0,70), Firenze (0,65); Padova (0,50/0,75), Cesena (0,60), Milano (0,45). Infine la varietà Tema a Bologna si vende a 0,60 euro il capolino, Cesena 0,90,  Roma (0,80), Verona 0,60.

Pomodori hanno prezzi stabili. Il grappolo a Bologna (Olanda 1,50; Italia 1,90); Milano (Olanda 1,90; Italia 1,70); Cesena (Olanda 1,80, Italia 2,40) mentre il ciliegino siciliano è intorno ai 3 euro con Bologna (2,80), Genova (2,70), Treviso (2,80/3,30), Rimini (2,50), Milano (2,50 euro).

Le patate a polpa gialla sui 0,50 euro

Ecco le quotazioni delle patate a polpa bianca con Cagliari dove il prodotto locale si vende a 0,70 euro, quello campano e quello francese a 0,75 euro il chilo. A Firenze origine Italia a 1 euro. Sulla polpa gialla la media è sui 0,50 euro il kg con diverse origini. A Bologna le diverse origini  Italia (0,50); Olanda (0,45), Germania (0,50), Francia (0,50). Queste le quotazioni a Firenze: Italia (0,65), Olanda (0,65), Germania (0,45), Francia (0,70 euro).

I cachi stabili ma si vendono a prezzi bassi, le quotazioni dei fichidindia

I cachi perdono anche 0,60 euro il kg. A Bologna gli emiliano-romagnoli sono stabili con quotazioni partono da 0,70 per un massimo di 1,40 per il doppio strato 15 pezzi. Stessa origine  ma tengono meglio il prezzo a Firenze (1/1,80), Milano (0,80/1,80) mentre a Roma quota 1/1,40 euro il kg mentre l’origine campana si ferma a 0,70/1,40. Cala  il Parsimon spagnolo con le quotazioni a Bergamo (2,00), Bologna (2,00), Milano (2,00), Roma (1,80). Vediamo i fichidindia Bastardoni siciliani a Bologna (1,70/2,30), Bergamo (1/2), Roma (2,30), Firenze (2,90).

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