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Ingrosso

Dai mercati: pomodori e zucchine sui 3 euro, frutta stabile

I grossisti alla fiera di Madrid. Il vice nazionale Pavan: “C’è voglia di reagire, ma preoccupa l’emergenza energia”

Restano alti i prezzi dei pomodori e di altri ortaggi  come zucchine e peperoni che toccano anche i 4 euro mentre la frutta si presenta  con dei prezzi  meno sostenuti. Nonostante  l’inflazione. Ma calano le vendite come ci conferma Giuseppe Pavan (vicepresidente Fedagro nazionale e presidente Udine) da Madrid, da Fruit Attraction dove è uno dei rappresentanti dell’associazione alla importante fiera spagnola.

Fedagro a Madrid: “Qui bene, restano i problemi in Italia”

“Registriamo una buona affluenza, un’importante presenza italiana, la professionalità delle cooperative spagnole. C’è voglia di fare e di reagire”. La crisi soprattutto energetica resta sempre nei pensieri degli imprenditori: “Questo il tema centrale, siamo molto preoccupati. Aumentano i costi e i volumi sono calati in modo importante. Ci aspettiamo qualche risposta con il nuovo governo perché ci sono a rischio tante imprese – sottolinea Pavan – anche se nell’immediato vedo difficile una svolta”.

I prezzi. Pesche dalla Sicilia stabili o in leggero aumento

Le pesche gialle con le quotazioni rilevate nei listini dei seguenti mercati: Bergamo (0,90/1,80), a Bologna (1,70/2,20) dove è in leggero aumento, a Padova c’è prodotto siciliano (0,90/1,80), Roma (1/1,50), Torino (Sicilia 0,80/1,50) Treviso (Sicilia 1,40/2,20), Milano (1/1,70). La varietà bianca con origine Emilia Romagna si vende a 1,5 euro il kg a Reggio Emilia e 1,20 a Siracusa. Le percoche quotano 1,50/1,70 a Genova e 1,70/2 euro a Treviso. Le platicarpa sono di origine spagnola a Genova ((2/2,50) dove c’è anche il prodotto italiano ((1,30/1,50).

Vediamo le pere Abate emiliano-romagnole: Bergamo (1,20/1,40), Bologna (1,70/2,30), Padova (1,50/2,20), Roma (1,20/2), Torino (1,30/2), Milano (1,50/2,40). La William origine Emilia Romagna a Bologna (1,80/2,60), Roma (1,40/2,20), Verona (1,10/1,90). La Coscia siciliana registra queste quotazioni a Bologna (1,40/2,10), Napoli (1,50/1,80) e Cagliari (1,90/2).

Uve in discesa

Le uve vedono la Vittoria quotare 1,20/1,50 a Roma con un calo di 0,10 euro mentre a Genova 1/1,30 con l’extra che sale a 1,50/1,80 infine a Treviso 1,40/17,0. Con la varietà Pizzutella si sale: Bergamo (2,50/2,80), Bologna (2,40/2,60), Roma (2/2,30 euro) dove l’extra tocca 2,80/3 euro in aumento di 0,20 euro. A Rimini l’origine pugliese quota 2/2,80 euro il kg. La varietà Italia a Bergamo (1,00/1,30 e l’extra 1.60/180) e Milano ( 1,40/1,60 con extra a 1,80/2 euro).

E la senza semi? Andiamo dai 1,50/2 di Torino ai 3 euro di Reggio Emilia, più alta a Bologna (3,50/4) mentre la senza semi rosata quota 1,80/2,80 a Cesena, 1,50/1,80 Verona, 2,20/2,70 Padova.

Fragole trentine, fichi e fichidindia

Le fragole: a Bergamo le trentine quotano 5/7,50 poi Cesena (5/6,50), Roma (7/8), Bologna (5/7,50), Milano (6,50/9). I fichi neri turchesi abruzzesi valgono 5 euro a Roma, fino a 5,20 a Treviso mentre i verdi 1,80/2 euro a Genova e oltre i 3 euro a Treviso. I fichidindia Bastardoni siciliani sono a 2,40/2,80 a Bologna, da 1,50 a 2,40 Padova, 1,50/2,20 a Milano, 1,50/2,50  Roma, 1,70/2,20 a Siracusa.

Sempre alti i pomodori, meno cari quelli albanesi

Il grappolo rosso tiene quotazioni robuste: a Bergamo (Italia 2,60/2,80; Olanda 2,10/2,30), Milano (Italia 2/2,20; Olanda 2,30/2,60), Padova (Olanda 2,30/2,60), Roma (Olanda 2/2,50; Italia 2/2,50; Albania 1,20/1,60). Sostenuti anche i ciliegini Bologna (2,90/3,40), Milano (2,50/3,50), Roma (2,30/3,20). I datterini raggiungono i 5 euro a Bologna, Firenze, Reggio Emilia, Cesena e qualche cent in meno a Torino, Padova e Bolzano. Le zucchine hanno prezzi sostenuti.  Le chiare lunghe con fiore a Torino (3/3,50), Firenze (4,50), Genova (3/3.50). Senza fiore a Rimini (2/2,50) e Cesena (2,50/3,40). Le scure a Bologna (2,90/3.20 calibro 7/14; 2,40/2,60 calibro 14/21), Padova (3/3,30 calibro 14/21; 3,50/3,80 calibro 14/21 extra), Verona (2,50/2,80 calibro 7/14; 2/2,20 calibro 14/21). I peperoni quadrati superano abbondantemente i 2 euro  per il prodotto olandese, polacco e spagnolo ma si arriva anche ai 4 euro in alcuni mercati. Fa eccezione la Sardegna dove  il prodotto locale quadrato verde quota 1,20 euro il kg.

Le cipolle dorate italiane variano da 0,50 fino a 0,70 euro il kg in alcuni mercati, c’è anche prodotto olandese a 0,50/0,70 e tedesco nel mercato di  Bologna a 0,60. Le bianche origine Italia possono superare l’euro  e quelle fresche spagnole raggiungere 1,60 euro il kg.

Quotazioni di susine e castagne

Le susine Angeleno quotano 1,20 a Bologna, 1,10 a Torino mentre a Roma 0,60/1 euro alla rinfusa e 1/1,30 in vaschetta in calo di 0,20 euro. La Settembrina a Milano quota 1,70/1,80. La Autmn Giant in vaschette a Cesena si vende a 1/1,20 euro il kg.  I cachi italiani si pagano a Bologna fino a 4,20 euro (18 pezzi) contro i 1,60/1,70 di Verona dove calano di ben 0,45 euro. Prezzo simile a Roma dove arrivano a 1,80 euro mentre a Milano toccano i 2,80 euro. La melagrana italiana quota 1,30/1,50 a Torino, 1,85/2,05 a Napoli, Firenze 1,80/2,50 e a Genova 1,80/2 euro.

Le castagne italiane presentano dei prezzi molto variabili. A Bologna per la vendita in sacchi da 5 kg si va dai 3,70 euro per il calibro 80/85 ai 4,50/5 euro per il 48/50. Bolzano si muove sui 4,60/6 euro, Cesena massimo 5 euro il kg,  Napoli 2,60/3,20 euro mentre a Padova il prodotto può raggiungere i 5,30 euro, Torino si parte dai 2,30 euro e Roma 3/5,50 euro il kg.

Le quotazioni di meloni e angurie, prodotto anche dal Senegal

Vediamo i meloni con i gialli invernali. I siciliani a Bergamo quotano 0,90/1,10 euro al kg. Raggiungono 0,70 con picchi di 0,80 a Milano e 1,20 euro a Rimini. Nel mercato di Cagliari la varietà verde con il prodotto locale quota 0,50/1 euro, quello spagnolo 1/1,20 euro il kg. mentre il Tamaris locale 1/1,20. Il liscio a Genova 1/1,30 euro. Il prodotto retato vede a Rimini una quotazione 1,10/1,30. Sulle angurie le ultime lombarde a Genova 0,60/0,70. A Cagliari c’è prodotto del Senegal a 1,50 euro il kg.

Il miyakawa siciliano e le arance sudafricane

C’è curiosità su questo agrume precoce che si vende a 1,40 a Milano e Bologna, 1,30 a Padova, si ferma intorno a 1 euro a Verona. A Rimini e Reggio Emilia può toccare e superare i 2 euro. Per le arance c’è il Valencia Late dal Sudafrica che quota 1,30 a Roma, 1,50 a Cagliari e 1,55 a Treviso, 1,35 a Torino. Sempre dal Paese africano la varietà Navel che quota 1,75 a Bolzano, 1,65 a Cagliari e 1,55 a Genova.
Passiamo ai limoni con il Verdello siciliano che a Siracusa quota 0,80/2 euro il kg. L’Eureka sudafricano e argentino a Bologna (Sudafrica 1,60/1,80), a Cagliari (Sudafrica1,40/1,60), Milano (Argentina 1,20/1,30), Padova (Argentina 0,85/1,15; Sudafrica 1,10/1,25).

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