Alla vigilia di Natale si compirà un altro atto della vicenda Pam-test del carrello. La Filcams Cgil di Siena ha infatti annunciato un volantinaggio informativo davanti ai punti di vendita dell'insegna della provincia. Obiettivo spiegare a clienti e cittadini le ragioni del dissenso rispetto alla gestione del caso del cassiere licenziato.
Si tratta di un gesto simbolico, in uno dei momenti di maggiore affluenza nei supermercati, per riportare al centro dell’attenzione pubblica una vertenza che il sindacato considera tutt’altro che chiusa.
Il mancato accordo
L’iniziativa natalizia arriva dopo il mancato accordo al tavolo di confronto seguito alla mediazione del prefetto di Siena, di cui myfruit ha dato notizia. "Respingiamo fermamente la ricostruzione aziendale secondo cui non avremmo accolto la proposta della Pam – spiegano dal sindacato – Abbiamo partecipato all’incontro del 9 dicembre in modo costruttivo e con spirito conciliativo, consapevoli della gravità della situazione per il lavoratore e la sua famiglia".
Secondo la sigla però, la proposta aziendale non era accettabile nel merito. "In accordo con il cassiere non abbiamo potuto accettare una soluzione che trasforma un licenziamento in una sospensione disciplinare – affermano i rappresentanti sindacali – Presentata come conservativa, mantiene di fatto intatto il carattere punitivo del provvedimento e non risolve la vicenda del cosiddetto test-carrello, senza riconoscere le criticità delle procedure adottate dalla stessa Pam".
Un caso nazionale
Il sindacato ribadisce che il caso ha ormai superato i confini locali. "La vicenda ha assunto rilevanza nazionale non solo per il merito, ma anche per le modalità con cui è avvenuto il licenziamento, che hanno colpito profondamente la società civile", sottolinea la Filcams Cgil evidenziando come la sospensione disciplinare non affronti "il nodo centrale della correttezza del provvedimento originario" e non restituisca "dignità al lavoratore".
La disponibilità al confronto, ribadiscono i sindacalisti, resta sul tavolo, ma con una condizione chiara: "Al ritiro del licenziamento non possono seguire sanzioni di alcun tipo. Accettarle significherebbe riconoscere la validità del test-carrello, strumento che abbiamo sempre respinto".
Da qui la scelta di scendere in strada proprio nei giorni delle festività. "Il diritto al lavoro e la dignità delle persone non possono essere subordinati a logiche punitive sproporzionate – conclude la Filcams Cgil - Continueremo a sostenere il cassiere e a chiedere una soluzione giusta ed equa".
I dipendenti in tv
A conferma che quello di Pam e del test del carrello sia diventato ormai un caso nazional-popolare, l'intervista che una delle dipendenti cadute nella trappola del finto cliente-ladro ha rilasciato alla trasmissione È sempre Cartabianca (Rete 4).
La cassiera, dopo aver spiegato di avere una famiglia monoreddito e problematica, ha riassunto i fatti. Per prima cosa ha sottolineato che dalla postazione dei cassieri è difficile da controllare il contenuto del carrello anche sporgendosi, e ha riferito che l’ispettore che l’avrebbe distratta e avrebbe perfino scambiato le etichette di due formaggi durante il test.
Il racconto prosegue con la descrizione di una seconda prova in cui l’ispettore avrebbe nascosto maschere da viso nel cartone delle uova e altri oggetti nel latte, facendo poi passare un fard senza anti-taccheggio nell’angolo non visibile del carrello.
Dopo la seconda prova la cassiera si sarebbe sentita male, tanto da essere trasportata al pronto soccorso.
La lavoratrice ha definito il test umiliante e vessatorio, svolto davanti agli altri clienti, mettendo in dubbio le competenze dei dipendenti. Al rientro dall’ospedale non le è stato consentito di riprendere servizio e, dopo una sospensione immediata, è arrivato il licenziamento: “Una coltellata”, lo ha definito ai microfoni della trasmissione di Mediaset.