Innovazioni, tecnologie e packaging

05 settembre 2025

Il futuro del cibo? Arriva dalla frutta

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Dalla frutta nasce il futuro del cibo. Con un approccio innovativo e sostenibile, Enea sta sviluppando alimenti stampati in 3D ad alto valore nutrizionale, personalizzati secondo le esigenze dei consumatori. Il cuore di questa rivoluzione alimentare sono ingredienti e ricette derivati anche dalla lavorazione della frutta e da colture cellulari, trasformati in snack funzionali, barrette, e persino perle di miele attraverso avanzate tecnologie di stampa tridimensionale.

Questo traguardo è parte del progetto Nutri3D, condotto da Enea insieme alle aziende Rigoni di Asiago, EltHub (capofila del progetto), e con il supporto scientifico del Centro di ricerca Crea - Alimenti e nutrizione. Il progetto ha anche visto la partecipazione iniziale dell’azienda G&A Engineering.

Una nuova era alimentare partendo dalla frutta

Con il progetto Nutri3D, Enea e i suoi partner dimostrano come sia possibile coniugare tecnologia, sostenibilità e salute, trasformando gli scarti della frutta in alimenti funzionali di nuova generazione. Un percorso che non solo valorizza i residui della filiera agroalimentare, ma ridisegna il modo in cui pensiamo, produciamo e consumiamo il cibo.

Le perle di miele al centro della sperimentazione

Le perle di miele, piccoli alimenti sferici ad alto valore aggiunto, sono uno dei simboli più rappresentativi di questa innovazione. Create nei laboratori del Centro Ricerche ENEA di Brindisi, queste perle vengono prodotte anche a partire da residui agroalimentari della frutta, in linea con i principi dell’economia circolare.

Secondo la ricercatrice Simona Errico del laboratorio di Bioeconomia circolare rigenerativa (Centro Enea Trisaia), “le perle addizionate con cellule vegetali hanno una migliore consistenza e maggiore succosità, risultando particolarmente gradite ai consumatori”.

A supportare queste evidenze è uno studio pubblicato sulla rivista scientifica "Innovative Food Science & Emerging Technologies", condotto su un campione di oltre 400 consumatori. Il sondaggio ha mostrato un forte interesse verso questi alimenti innovativi, rafforzato dalla consapevolezza degli ingredienti e dalla trasparenza nella comunicazione.

“La comunicazione chiara e l’educazione dei consumatori sono fattori chiave per superare le barriere culturali e aumentare l’accettazione di questi prodotti”, sottolinea Paola Sangiorgio, ricercatrice Enea.

Nutrizione, sostenibilità e innovazione

La ricerca parte da un’urgenza globale: nutrire una popolazione che, secondo le Nazioni Unite, supererà i 12 miliardi entro il 2100. Il mercato della stampa 3D alimentare è in forte espansione e si prevede che raggiungerà i 360 milioni entro il 2025.

In un contesto segnato da cambiamenti climatici, scarsità di risorse naturali e limiti alle superfici coltivabili, la stampa 3D alimentare si propone come soluzione strategica per garantire cibo nutriente, sostenibile e personalizzabile.

“Queste tecnologie sono cruciali per affrontare la scarsità alimentare e potrebbero trovare applicazioni anche in contesti estremi, come le missioni spaziali”, afferma Silvia Massa, responsabile del laboratorio Agricoltura 4.0 presso il Centro ricerche Enea Casaccia e responsabile scientifica di Nutri3D.

Accettazione e futuro: tra entusiasmo e scetticismo

Dal sondaggio condotto da Enea è emerso che il 59% degli intervistati è disposto ad acquistare alimenti stampati in 3D, in particolare se portatori di benefici per la salute. Tuttavia, permangono resistenze culturali, legate alla percezione di “non naturalità” di questi prodotti.

In un futuro sempre più affollato e affamato di soluzioni sostenibili, la frutta – anche quella che scartiamo – potrebbe diventare l’ingrediente chiave della nostra alimentazione stampata su misura.

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