Biologico

18 luglio 2025

Fresh trends 2025 di The Packer: i giovani spingono il bio

598

Un dato emerge chiaro dal Fresh trends 2025 pubblicato da The Packer. L’ultima edizione del report che analizza le tendenze nel settore dei prodotti freschi dimostra come siano i più giovani a dare valore al prodotto biologico considerandolo un lusso accessibile

Fresh trends 2025 analizza 50 prodotti freschi, esplorando le abitudini e le preferenze di acquisto di cinque generazioni e di diversi livelli di reddito. Rivolto a più di mille consumatori statunitensi, il sondaggio analizza anche l'impatto dell'inflazione e dell'aumento dei prezzi

Come si evince dallo stesso sito The Packer, in un articolo di Tina Caputo, l’edizione 2025 mostra che le preoccupazioni per il bilancio non mancano, ma sia la generazione Z che i millennial hanno dichiarato di acquistare più spesso prodotti biologici rispetto alle generazioni più anziane. Un millennial su tre ha dichiarato che la maggior parte dei prodotti acquistati nell'ultimo anno sono stati biologici. 

Crescono le vendite

Durante lo scorso anno, le vendite di biologico hanno registrato un aumento sia in valore che volumi rispetto all'anno precedente. “La crescita è sempre positiva, ma la crescita di un'opzione di prezzo superiore è sempre notevole”, ha dichiarato Jonna Parker, responsabile del fresh foods client insights group di Circana, società di ricerche di mercato con sede a Chicago. 

Le vendite hanno raggiunto quasi 11,7 miliardi di dollari, con un aumento dell'8,5% rispetto all'anno precedente, mentre i volumi di prodotti biologici venduti sono cresciuti del 5,6%, raggiungendo i 4,1 miliardi di libbre, secondo i dati Circana OmniMarket integrated fresh per le prime 52 settimane del 2025, terminate il 20 aprile. In confronto, le vendite in dollari di prodotti convenzionali sono cresciute del 3,4% e del 3,6% in volume. 

Come si è arrivati a questi risultati? 

La scelta di prodotti biologici è legata a una maggiore attenzione delle giovani generazioni verso la salute e il benessere, elemento che a cui volta porta a una diversa sensibilità verso precise scelte alimentari. La frutta fresca, meglio se biologica, è in linea con tale desiderio. 

Nelle loro abitudini si evidenzia anche la tendenza a fare più spuntini durante la giornata, piuttosto che pasti abbondanti: in questo contesto la frutta rappresenta un’opzione sana e facile da reperire. Inoltre, rispetto alle generazioni più anziane, i giovani sono più propensi a documentarsi sugli alimenti che acquistano, interessandosi anche del modo in cui sono coltivati e dei benefici che offrono. 

“Ciò che il biologico porta con sé è la trasparenza della fiducia - ha detto Parker - Vogliono autenticità e narrazione, e vogliono sentirsi bene con quello che comprano”. 

Il bio come lusso accessibile 

Questo valore aggiunto giustifica, in qualche modo, il prezzo. Il 17% della Gen Z e il 14% dei millennial hanno dichiarato che sarebbero disposti a pagare dal 25% al 49% in più per le offerte biologiche, rispetto ad appena il 3% della Gen X (persone nate tra la metà degli anni '60 e la fine degli anni '70) e il 7% dei baby boomer (persone nate fra la metà degli anni ‘40 e ’60). Al contrario, circa un gen X e baby boomers su cinque ha dichiarato di non essere disposto a pagare di più per il biologico. 

Se il prezzo non fosse un problema, il 59% dei millennial ha dichiarato che acquisterebbe più prodotti biologici, seguito dalla Gen Z con il 57%. Per la Gen Z e i millennial, la decisione di acquistare o meno prodotti biologici non si basa dunque solo sul costo, ma ha un ruolo importante anche ciò che questi prodotti rappresentano. Per loro si tratta di un lusso accessibile

I frutti di bosco la fanno da padrone 

Nel periodo analizzato, i frutti di bosco biologici sono stati la scelta preferita. I dati Circana mostrano che sono stati i più venduti in dollari, con un aumento del 7,5% rispetto all'anno precedente, raggiungendo i 2,1 miliardi di dollari. 

Le fragole sono state la varietà di frutti di bosco più venduta, con un aumento del 6,9% nelle vendite in dollari, seguite da mirtilli e lamponi. Le mele si sono piazzate al secondo posto con 912 milioni di dollari (+2,4%), seguite dalle banane con 697 milioni di dollari (+14,9%). Le banane biologiche hanno conquistato la vetta delle vendite in volume (+16,3% rispetto all'anno precedente, con 978 milioni di libbre), mentre le mele e i frutti di bosco si sono classificati al secondo e terzo posto. 


Grande exploit per frutti di bosco e gli avocado, astri nascenti della categoria. Parker consiglia pertanto ai rivenditori di cogliere questa opportunità approfittando dell'interesse nei loro confronti offrendo, ad esempio, più confezioni di prodotti biologici e ampliando l'offerta al di là delle varietà più popolari per soddisfare il desiderio di esplorazione dei consumatori di prodotti biologici. 

I consumatori sono anche interessati a provare nuove varietà di uva biologica, spinti anche dagli influencer che sui social propongono nuove forme di consumo. Le vendite in dollari sono aumentate di quasi il 18% e quelle in volume del 23%. Allo stesso modo, le vendite di mango sono aumentate del 31% in dollari e del 34% in volume. 

Momento positivo anche per i cetrioli 

Nella categoria delle verdure biologiche, insalate e verdure a foglia ha registrato vendite per 2,2 miliardi di dollari. Le vendite in dollari sono diminuite dell'1,8% e quelle in volume del 2,5% rispetto all'anno precedente. Gli spinaci sono stati i più venduti con 595 milioni di dollari di vendite in dollari, insieme alle carote con 546 milioni di dollari. I consumatori sono alla ricerca di alternative alle insalate tradizionali a base di verdure, verso cui si mostra una certa stanchezza. 

Come risposta, i cetrioli stanno vivendo un momento importante. I dati Circana mostrano che le vendite in dollari di cetrioli biologici sono cresciute di oltre il 15% nelle 52 settimane analizzate, mentre le vendite in volume sono aumentate del 9,6%. “Gli influencer dei social media hanno aiutato i consumatori a vedere una varietà di prodotti in modi nuovi - ha detto Parker - Mostrare alla gente come si possono utilizzare ingredienti semplici e convenienti che già possiedono per dare un sapore fantastico ai prodotti freschi è una parte importante del nostro bisogno di stimolare la domanda”.


Il ruolo dell'inflazione 

L'indagine Fresh trends ha rilevato che i consumatori sentono gli effetti dell'inflazione e stanno prendendo provvedimenti per gestire i costi. Nove partecipanti su dieci hanno dichiarato di aver notato un aumento dei prezzi dei prodotti nell'ultimo anno, con la generazione Z che ha citato aumenti superiori al 25%. 

Quasi la metà degli intervistati ha dichiarato di cercare di tagliare prima aree del proprio budget che non riguardano i prodotti alimentari, ma le opzioni biologiche i sono comunque fra quelle più soggette a tagli. Sebbene l'inflazione rimanga un fattore, nell'ultimo anno il suo impatto è diminuito.

Secondo Circana, nelle 52 settimane il prezzo medio unitario dei prodotti biologici è calato, riducendo il divario di prezzo tra frutta e verdura biologica e convenzionale. “Abbiamo sempre saputo che, in caso di parità o di un leggero aumento del divario di prezzo tra biologico e convenzionale, i consumatori passano all'acquisto”, ha dichiarato Parker, aggiungendo che quando i prezzi aumentano fino a un certo livello, gli acquirenti fedeli di prodotti biologici continuano ad acquistare. 

Gli acquirenti occasionali invece tendono a scegliere prodotti convenzionali quando i costi del biologico diventano troppo elevati. 

La possibilità di promozione incrociata 

Per incrementare le vendite di prodotti biologici, Parker raccomanda ai rivenditori di ispirare i clienti ad ampliare i loro acquisti attraverso promozioni incrociate. Piuttosto che fare leva su un singolo articolo, potrebbe essere efficace proporre, ad esempio, un'offerta che coinvolga più prodotti

Il consumatore di prodotti biologici è spesso anche interessato a esplorare i sapori. Parker ritiene che i rivenditori saranno premiati se faranno conoscere a questi acquirenti prodotti che non hanno mai acquistato in precedenza. Anche la stagionalità è un valore. Lo conferma il rapporto The power of produce 2024 del Food marketing institute ha osservato che l'89% dei consumatori ha effettuato acquisti di prodotti non pianificati, in parte guidati da espositori che evidenziano gli articoli di stagione. 

Potrebbe interessarti anche