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Puglia: arrestati funzionari Ufficio Agricoltura della Regione

Avrebbero aiutato la mafia foggiana a ottenere finanziamenti Ue, approvando le pratiche per l’ottenimento dei fondi del Psr

Tra le 48 persone arrestate dai carabinieri del Ros nell’ambito dell’operazione della Dda sulle presunte infiltrazioni della mafia foggiana nell’economia pulita, soprattutto del settore agricolo, ci sono i funzionari della Regione Puglia dell’Ufficio provinciale Agricoltura di Foggia, Cosimo Specchia, Giovanni Bozza e Luigi Cianci. Indagato un quarto funzionario regionale in servizio a Foggia, Giovanni Granatiero.
Stando all’inchiesta “Grande carro” della Procura di Bari, i funzionari avrebbero aiutato il gruppo criminale a ottenere indebitamente finanziamenti europei destinati all’agricoltura, approvando le pratiche inoltrate alla Regione Puglia per l’ottenimento dei fondi del Psr pur in assenza dei requisiti. L’inchiesta ha accertato che la mafia foggiana avrebbe utilizzato a questo scopo società strumentali o assunto il controllo di società già esistenti grazie a prestanome, sovrafatturando i costi delle strutture e dei macchinari. Le truffe accertate ammontano a circa 16 milioni di euro e risalgono al 2015. A uno dei funzionari, Bozza, è contestato anche di essersi fatto corrompere con denaro, circa 30mila euro, cisterne di nafta e l’uso esclusivo di un’auto.

Bellanova: “La mafia non metterà mani su fondi agricoltura”

“Non permetteremo mai alla mafia di mettere le mani sui fondi destinati all’agricoltura. Lo Stato c’è e il mio ringraziamento va ai Carabinieri del Ros, al Comando Tutela agroalimentare dei Carabinieri e alla Dda di Bari”. Cosi la ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, commentando l’operazione della Procura distrettuale antimafia di Bari, dei Carabinieri del Ros e del Comando Tutela agroalimentare che hanno eseguito un’ordinanza di misure cautelari emessa dal Tribunale di Bari, a carico di 48 persone. “Secondo quanto emerge dalle indagini – ha aggiunto la ministra – da anni persone senza scrupoli, mettevano le mani sui fondi europei destinati all’agricoltura, intimidendo gli agricoltori con minacce e violenze, fino ad arrivare al sequestro di persona. Crimini intollerabili che si aggiungono al danno di sottrarre importanti fondi europei destinati all’agricoltura. Tutto questo è imperdonabile. Più che mai oggi”.

Per Teresa Bellanova si tratta di “un’operazione importante che conferma ancora una volta la cogenza della riforma dei reati in materia agroalimentare e del codice antimafia. Non dobbiamo abbassare mai la guardia e continuare a contrastare ogni forma di illegalità a difesa dell’economia sana, in un contesto dove risulta significativo il rischio di infiltrazioni nel tessuto produttivo locale, soprattutto in questo momento in cui molti si trovano in sofferenza per la crisi economica in atto”. “L’agricoltura, quella sana, e che rappresenta la maggior parte della Puglia – ha aggiunto – è fatta di uomini e donne che amano la propria terra e il proprio lavoro, e di giovani, sempre di più, che vogliono investire in questo settore e rinnovarlo con un importante sguardo al futuro. Noi lavoriamo per questa agricoltura e queste imprese, e non ci stancheremo mai di farlo. Nessuno può pensare di rubare il futuro ai nostri giovani”.

Emiliano: la Regione si costituirà parte civile

“La Regione Puglia si costituirà parte civile, non appena sarà esercitata l’azione penale, sostenendo convintamente l’impianto accusatorio della Procura, per recuperare le eventuali somme illecitamente incamerate dal presunto sodalizio criminoso; somme per le quali l’amministrazione aveva già adottato provvedimenti di revoca”, ha dichiarato il presidente della Regione, Michele Emiliano, che ha concluso: “Ringrazio gli organi inquirenti per la proficua attività investigativa svolta e per aver fatto luce su questa grave vicenda”.

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