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Alibaba Italy: tutto quello che c’è da sapere

Sono centinaia le aziende italiane presenti nella piattaforma, ma nel 2025 saranno 10mila. E l’ortofrutta non sta a guardare

Fondata nel 1999, Alibaba.com – la prima azienda del Gruppo Alibaba – è la piazza globale all’ingrosso che mette in collegamento compratori e venditori e li aiuta a sviluppare il proprio business online, senza doversi spostare in tutto il mondo come avveniva nell’era pre-Internet. Una fiera permanente attiva 365 giorni l’anno, 24 ore su 24 con più di 18 milioni di active buyer, e porta d’ingresso in oltre 190 Paesi nei quali è presente per le 150mila aziende esportatrici. Risultato: 300mila ricerche di prodotti effettuate ogni giorno sulla piattaforma.

I clienti di Alibaba.com sono agenti di commercio, grossisti, dettaglianti, produttori e piccole medie imprese (pmi) impegnate nell’import-export. Tra le peculiarità di Alibaba.com c’è l’annullamento di tutte le barriere linguistiche grazie al servizio di traduzione simultanea in 16 lingue che si applica sia alla descrizione aziendale e di prodotto (la vetrina sul marketplace), sia alla messaggistica e alla negoziazione, dando la possibilità di concludere accordi con l’estero in tempo reale, anche parlando solo italiano. Ma la piattaforma offre alle aziende anche pacchetti pubblicitari/marketing a costi competitivi, usando parole chiave per arrivare ai buyer più interessati. Numerose anche le opzioni per trovare la categoria, prodotto o merchant che si sta cercando: la ricerca è sia reattiva sia proattiva, cioè il buyer può utilizzare il motore di ricerca oppure postare una richiesta specifica sull’Rfq Market (request for quotation) e aspettare le offerte delle aziende. I merchant presenti su Alibaba.com, poi, hanno accesso a numerosi contenuti educativi e informativi, webinar e risorse che permettono di utilizzare in maniera efficace la piattaforma.

Con Andrea Ballardini, business development Alibaba.com Italy, myfruit.it parla di agroalimentare e di mercato italiano. “L’obiettivo di Alibaba.com è da sempre sostenere le piccole imprese – dice – La mission e l’impegno è aiutare le pmi a sbloccare nuove opportunità di crescita e rimanere competitive nell’era digitale, accedendo al mercato globale. E, valorizzando il loro processo di digitalizzazione, le supportiamo nella promozione del made in Italy nel mondo”.
Sono centinaia le aziende italiane già presenti su Alibaba.com e – proprio per i risultati finora conseguiti e le potenzialità delle nostre produzioni – l’Italia è stata selezionata assieme agli Stati Uniti come pilot country per lo sviluppo di questa business unit, con un team e un’offerta dedicata. In quest’ottica vengono organizzati roadshow sul territorio, con l’obiettivo di arrivare ad almeno 10mila aziende sulla piattaforma nell’arco dei prossimi cinque anni. I principali settori merceologici interessati sono le nostre eccellenze, quindi agroalimentare, vino, tessile e cosmetici, ma anche macchinari e design. Di recente è stato creato il Padiglione Italia, che raggruppa aziende e produttori italiani, facilitandone la ricerca e fornendo un ulteriore strumento per valorizzare il made in Italy.

L’agroalimentare italiano, si sa, è ad alta attrattività, grazie alla riconosciuta qualità e biodiversità delle produzioni. A livello globale è la seconda categoria per unità di buyer dopo il food. “I prodotti agricoli e agroalimentari sono i primi a essere cercati a livello globale su Alibaba.com – spiega Ballardini – Ma il settore agricolo è solo al sesto posto nelle ricerche globali verso produttori italiani; è dunque evidente come per l’Italia le potenzialità siano molto maggiori della capacità corrente di soddisfare la domanda”.
Tra le aziende del settore agroalimentare già presenti nella piattaforma ci sono grandi gruppi industriali e realtà più piccole, quali l’industria conserviera campana Davia, il Frantoio Oleario Cirulli dalla Puglia, il Consorzio del Buon Gusto Italiano, la Zuccato per i sottolio, e altri ancora. Specifici del settore ortofrutticolo, ci sono il Gruppo Spreafico e Stancanelli, azienda familiare siciliana che vende frutta fresca.

Come proporsi

Alibaba.com funziona come una vera e propria fiera, nella quale buyer e seller si mettono in contatto per concludere poi la propria trattativa offline. Discriminante per un merchant è conquistare la fiducia del buyer. Cosa che fa grazie alla sezione Company profile, nella quale l’azienda può raccontare la propria storia, la tipologia produttiva, i Paesi nei quali riesce a esportare, ma anche grazie alle schede prodotto in cui può indicare le certificazioni (bio, vegan, ecc.), che garantiscono un premium price, ed esaltare la provenienza del made in Italy. “L’azione desiderata dalla piattaforma – precisa il manager di Alibaba.com Italy – è l’inquiry, cioè la richiesta di preventivo da parte del buyer che si è fatto un’idea dell’azienda attraverso le specifiche già elencate. Ogni azienda, poi, prima di entrare nel marketplace, è sottoposta a verifiche per garantire la sua reale esistenza”.

Qualche dato di e-commerce B2B

Il mercato del B2B nel mondo è circa quattro o cinque volte più grande di quello al consumo, ed è in continua crescita. Nel mondo, l’e-commerce intraziendale (B2B) vale 12 trilioni di dollari (sei volte il valore delle vendite verso i consumatori finali), dei quali solo il 3% è fatturato in Europa. In Italia, secondo gli ultimi dati Netcomm, nel commercio tra aziende, nel 2019 il 52% dei venditori con oltre 20 milioni di fatturato aveva un e-commerce, il 10% in più rispetto al 2015. Nello stesso arco di tempo, è diminuito del 30% il numero delle aziende no-digital, senza progetti reali di digitalizzazione, anche se restano ancora il 26%. Tra gli acquirenti, circa il 75% delle imprese usano i canali digitali in qualche fase del processo di acquisto. “Per l’anno fiscale 2020 (terminato il 31 marzo 2019), Alibaba.com ha registrato un fatturato di 1,355 milioni di dollari con un aumento del 17% rispetto all’anno fiscale 2019. In generale, e negli ultimi mesi più che mai, il canale online ha subito una forte accelerazione e si è dimostrato vitale per la sopravvivenza di molte aziende. In Italia – conclude Ballardini – da febbraio a oggi abbiamo visto centinaia di aziende registrarsi ad Alibaba.com, a testimonianza del grande interesse nei confronti dell’e-commerce per supportare le attività di export, diversificare la strategia e affacciarsi a nuovi mercati e clienti”.

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