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Gelate, allarme per l’ortofrutta

Dalle drupacee ai kiwi e alle primizie. Vernocchi (Apo Conerpo): “Colpo fatale per molte aziende”. Mammi (RER): “Prematura la stima dei danni”

Dalle drupacee al kiwi fino alle primizie di stagione (carciofi, asparagi, bietole, cicorie e piselli), il repentino abbassamento delle temperature della notte scorsa non ha fatto sconti a nessuno. Si è verificato ciò che i produttori temevano di più: una gelata alla fine di marzo, il periodo peggiore, visto anche l’inverno mite e siccitoso che abbiamo avuto. Il crollo delle temperature (tra -4 e -7 gradi per più di dieci ore) ha infatti colpito le piante nel pieno della fase di allegagione, cruciale per lo sviluppo dei frutti.

“Una gelata completamente fuori stagione che si abbatte su tutte le produzioni ortofrutticole nel momento peggiore e colpisce con violenza un comparto già gravemente provato dalle difficoltà del 2019, mettendo centinaia di aziende agricole emiliano-romagnole, in particolare del settore frutticolo, a rischio di sopravvivenza”, dichiara Davide Vernocchi, presidente dell’Op Apo Conerpo di Villanova di Castenaso (Bo) che raccoglie 6.000 soci produttori agricoli di 51 cooperative.

“Per le drupacee il danno è imponente: è compromessa quasi la totalità della produzione di albicocche e molto ingenti sono i danni su pesche, nettarine e susine, così come sulle delicate coltivazioni di kiwi giallo. Resta da valutare l’impatto sulle pomacee, in particolare per quanto riguarda le pere, il cui sviluppo era più arretrato rispetto a quello degli altri frutti”, continua Vernocchi.

Un colpo durissimo per un settore già pesantemente colpito dalle difficoltà dell’anno scorso: a cominciare dall’emergenza climatica (con le anomale precipitazioni di maggio e l’estate particolarmente siccitosa) fino all’esplosione di diverse patologie della frutta, oltre ai noti danni causati dalla cimice asiatica. “Questa gelata, poi, ci colpisce in piena emergenza coronavirus, mentre stiamo mettendo il massimo impegno per fare fronte alle richieste di frutta e verdura fresche. Ora – conclude Vernocchi – la sopravvivenza di migliaia di aziende agricole è seriamente a rischio: occorre che la Regione Emilia-Romagna e il Governo, pur trovandosi ad affrontare un’emergenza sanitaria senza precedenti, si attivino immediatamente per prevedere iniziative a tutela delle imprese agricole danneggiate da questa gelata. Se perdiamo gli agricoltori, chi garantirà la presenza di frutta e verdura fresche nei banchi dei supermercati?”.

Intanto, Confagricoltura Emilia Romagna fa sapere che il 50-60% delle aziende colpite dalle gelate notturne non ha una copertura assicurativa perché, nel pieno dell’emergenza Covid-19, l’attivazione ha subito un drastico rallentamento. “È un disastro – dichiara il presidente regionale di Confagricoltura, Marcello Bonvicini – sono state duramente colpite le principali colture frutticole, in particolar modo le drupacee: 5.000 ettari di superficie regionale coltivata ad albicocco; 3.500 ettari di susine e all’incirca 10mila ettari di pesche e nettarine, più 1.800 ettari di ciliegie. Ringraziamo per il tempestivo supporto l’assessorato all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna, con il quale lavoreremo nei prossimi giorni per effettuare una attenta stima dei danni”.

“Chi ha avuto la possibilità di far partire i sistemi antibrina forse riuscirà a salvare parte del raccolto, anche se è ancora prematuro fare delle previsioni. Purtroppo, quest’anno c’è stato un rincaro delle polizze assicurative, una protezione passiva che può ristorare, ma solo parzialmente, le perdite di raccolto”, così la Cia-Agricoltori Italiani dell’Emilia Romagna.

Ma, dicevamo, non sono solo le piante da frutto ad essere state colpite dalla gelata. “Le bietole seminate in anticipo forse resisteranno, perché hanno foglie resistenti, ma le ultime, che stanno cacciando le prime foglie, sono compromesse. L’entità del danno potrà essere verificata nel giro di due o tre giorni”, conclude la Cia.

Mammi: “Prematura la stima dei danni”

“Le gelate di questi giorni sono “un’altra dura prova per il comparto ortofrutticolo dell’Emilia Romagna, già alle prese coi danni provocati dalla cimice asiatica e dall’emergenza coronavirus”. L’assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna, Alessio Mammi, si dice “dispiaciuto per tutto quello che stanno attraversando i nostri agricoltori e imprenditori, ma voglio dire loro che non li lasciamo certo da soli”. Tuttavia, “al momento è ancora prematuro fare una stima precisa dei danni ed è bene seguire il sistema di allerta di Arpae per attivare, laddove presenti, sistemi di prevenzione e tutela dei frutteti perché l’influsso di aria fredda continuerà anche nei prossimi giorni, seppure con punte meno estreme nelle minime”.

“Siamo e saremo al loro fianco per affrontare tutti insieme e con tutti gli strumenti possibili, anche questa ulteriore criticità”, ha detto Mammi in una nota stampa. “Già da questa mattina – ha aggiunto – ci siamo subito attivati per verificare l’impatto delle gelate tardive sulla produzione di frutta e verdura e per capire quali possibili meccanismi potremo mettere in campo a sostegno di un comparto fondamentale per l’intera regione”. E’ già attiva una procedura online, che sostituisce pec e e-mail, per la segnalazione dei danni da avversità atmosferiche, collegandosi alle pagine: http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/aiuti-imprese e http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/aiuti-imprese/avvisi/2019/segnalazione-danni-avversita

 

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