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Fruttivendoli e non solo

E-commerce food & grocery, lo stato dell’arte in Italia

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Cresce il food delivery, che rappresenta l’area più importante della vendita on-line di cibo. Ancora marginale il tasso di penetrazione della spesa alimentare, ma la crescita sembra inarrestabile

Sebbene continui a rappresentare il settore più marginale dell’e-commerce in Italia, la spesa on line di food & grocery continua, di anno in anno, a crescere, a destare interesse, nonché attirare investimenti e ad essere, di conseguenza, sempre più monitorata. A Milano ieri si è svolto il Netcomm Focus Food, l’evento promosso da Netcomm in collaborazione con TuttoFood, un appuntamento fondamentale per fare il punto della situazione dell’e-commerce alimentare in Italia.

Definito da Roberto Liscia, Presidente di Netcomm, una sorta di “8000 metri” dell’e-commerce – vista la difficoltà di operare in un settore come quello alimentare, fresco incluso – il mondo del food&grocery è il settore che cresce di più in Italia orami da tempo: nel 2019 l’analisi parla di un ulteriore balzo del 42% rispetto al 2018, pari al 5% circa del totale e-commerce in Italia e pari a circa 1,6 miliardi di euro. Certo, la penetrazione della spesa on line rispetto all’off line continua ad essere bassa, pari all’1,1%, inferiore rispetto a molti altri paesi sia europei che del mondo, così come, rimanendo in Italia, inferiore rispetto a settori come l’informatica (27%), l’editoria (21%) o l’abbigliamento (9%).

I dati dei tre settori nei quali solitamente l’osservatorio divide l’analisi dell’e-commerce alimentare, vale a dire Grocery Alimentare, Enogastronomia e Ristorazione, sono stati presentati da Valentina Pontiggia, direttore dell’Osservatorio eCommerce B2c del Politecnico di Milano. Togliendo tutto ciò che non è alimentare, l’11% dell’area Food & Grocery, la parte da leone è svolta dal Food Delivery, un settore che macina vendite e volumi ogni anno, che vale il 40% di questo comparto per un totale di 566 milioni di euro di valore degli acquisti. Oggi circa il 6,5% dei comuni italiani è coperto dal servizio a domicilio (era il 5% nel 2017), ma la percentuale sale al 74% se prendiamo in considerazione le città con più di 50mila abitanti, orami coperte per il 93%.

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Il 33% delle vendite alimentari in Italia sono invece coperte dal cosiddetto Grocery Alimentare, quindi sostanzialmente dal servizio di e-commerce della grande distribuzione, che vale 476 milioni di euro. Se Esselunga è stata pioniera e continua a mantenere una incontrastata posizione di leadership, tante altre insegne della Gdo orami hanno un servizio di consegna a domicilio o servizi che utilizzano il click & collect o ancora il click & drive. Anche in questo caso, uno dei problemi principali, la copertura geografica considerando le difficoltà di operare in un paese stretto e lungo e pieno di comuni mediamente piccoli, sembra migliorare di anno in anno: potenzialmente il 68,5% può essere coperto dal servizio e ultimamente si sono aggiunte altre 25 province. L’area enogastronomica, infine, vale il 27%: capsule del caffé e vino le referenze più vendute.

Il fresco e freschissimo? È una sfida nella sfida, che già in molti stanno affrontando ed è forse anche un’area, così come orami succede off-line, decisiva per conquistare e fidelizzare clienti anche on-line. A sostenerlo Roberta Lombardo, client partner consumer & retail di Kantar Insights Division, che nella sua presentazione ha sottolineato come per un big come Amazon la vendita dei prodotti “deperibili” rappresenti solo il 6% delle vendite, segnale che c’è spazio per fare meglio anche di chi è considerato il più bravo di tutti nell’e-commerce.

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