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Fruttivendoli e non solo

Kazakistan. Interesse per l’ortofrutta italiana

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Autore Redazione

Fino a sabato 27 agosto una delegazione del Kazakistan in visita in Italia. Interesse per l’ortofrutta italiana, le tecnologie per la sua lavorazione e conservazione, nonché l’organizzazione dei Mercati all’ingrosso

Cresce l’attenzione del Kazakistan verso l’Italia. Una delegazione interessata all’ortofrutta, alle tecnologie per la sua lavorazione e conservazione e all’organizzazione dei nostri Mercati all’ingrosso è in visita al nostro Paese fino a sabato 27 agosto.

Ne fanno parte, tra gli altri, Marat Nurpeysov, direttore generale di Altyn Orda, il principale Centro Agro-alimentare del Kazakistan con sede nella città di Almaty, Ilyas Bekzhanov, managing director di BN Orda, trading company di proprietà del Mercato di Almaty, incaricata di organizzare le importazioni di ortofrutta destinate alle aziende grossiste del Mercato dai Paesi lontani, e Azamat Osmanov, vice direttore commerciale di Magnum, la principale catena di supermercati del Kazakistan.

La delegazione prevede di visitare due Centri Agro-alimentari (Roma e Verona), almeno tre aziende di produzione (il Gruppo Mazzoni di Ferrara, il Consorzio From di Bolzano, Frutti Felici di Velletri), un’azienda di tecnologie e macchinari per la lavorazione come la Sorma di Cesena, un’azienda specializzata in impianti per la frigoconservazione: la Cold Energy di Verona.

L’incontro a Roma con i dirigenti del Car, previsto per martedì 23, è considerato particolarmente significativo dai manager kazaki che hanno mandato per avviare rapporti di collaborazione non solo qualche esponente dei Centri Agro-alimentari italiani ma soprattutto con Italmercati, che rappresenta i grandi Mercati italiani e di cui è presidente l’amministratore delegato del centro agroalimentare della Capitale Fabio Massimo Pallottini; un mandato finalizzato ad avviare un profondo processo di riorganizzazione del principale Mercato del Kazakistan, mettendo a punto un modello trasferibile nel prossimo futuro anche in altre città del Paese.

In Kazakistan opera il più grande gruppo italiano, l’Eni, e il gruppo Cremonini sta mettendo a punto un grosso investimento (il Kazakistan è un forte produttore di carne, che sta esportando verso la Cina). L’Italia fa tendenza con moda e arredamento e sono particolarmente apprezzate pizza, pasta e parmigiano. La grande distribuzione nazionale è in pieno sviluppo e sono da poco presenti gruppi internazionali come Carrefour e Metro. Tuttavia, i consumi di prodotti freschi coperti dalla Gdo non superano il 10%; per questo il ruolo dei Mercati è di fondamentale importanza nel commercio e nella stessa importazione dell’ortofrutta.

Dall’Italia il Kazakistan importa kiwi, uva da tavola, limoni, mele e pere ma in quantità modeste. A sud, sulle pendici più basse del Tien Shan, è tuttora presente la più alta concentrazione al mondo di varietà di mela selvatica al punto che si pensa che la coltura sia originaria da questa regione. Almaty (fino a pochi anni fa capitale con il nome di Alma Ata) significa infatti in kazako la ‘porta delle mele’.

Ma i manager kazaki sono interessati anche a visitare vivai di mele per superare un paradosso: nella patria delle mele il frutto viene importato e a caro prezzo, al punto che nei supermercati di buon livello lo si trova anche a più di 10 euro al chilo. La missione in Italia della delegazione kazaka è uno dei risultati della missione italiana in Kazakistan organizzata dalla società Omnibus di Verona nel giugno scorso.

Fonte news: Omnibus.

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