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Marrone e Castagna di Serino Igp: ok del Masaf al Consorzio

La presidente Giulia Ingino: “E’ una grande soddisfazione. Ora puntiamo a partecipare ad alcune fiere in Italia e all’estero”

Il Marrone e la Castagna di Serino Igp, dal primo dicembre scorso, hanno ufficialmente il loro Consorzio di tutela. Il 30 novembre, infatti, è arrivata la comunicazione dal ministero dell’Agricoltura (Masaf), che ha fatto esultare le aziende – produttori e trasformatori – che già da un anno e mezzo si sono aggregate e attendevano appunto questo importante momento.

Tra le più soddisfatte c’è naturalmente la presidente, Giulia Ingino, che spiega: “Siamo entusiasti. Finalmente, noi che siamo una realtà composta al momento da 25 soggetti tra aziende agricole e confezionatori, potremo fare azioni di promozione come Consorzio di tutela del Marrone e della Castagna di Serino Igp. E’ davvero un importante traguardo, che arriva a cinque anni dall’ottenimento dell’Igp, che risale al 2018″.

Giulia Ingino, presidente del Consorzio di tutela Marrone e Castagna di Serino Igp

Ingino continua: “Proprio la promozione è l’aspetto che ci sta maggiormente a cuore, tanto che già il 16 dicembre prossimo saremo a Marradi, al XX Incontro – Dibattito sul Castagno. Parteciperanno tra gli altri un consorzio del nord, uno del centro e uno del sud Italia. Come consorzio del Meridione, ci sarà appunto il nostro, e questo sarà un grande onore, oltre che un’importante opportunità”.

Ovviamente, le attività del Consorzio sono solo agli inizi. “Ciò che ora ci interessa – prosegue Ingino – è portare il Marrone e la Castagna di Serino Igp a importanti appuntamenti nazionali e internazionali, come sono ad esempio alcune fiere in Italia e all’estero. Abbiamo bisogno di farci conoscere e di comunicare la qualità del nostro prodotto. Ora che siamo un Consorzio di tutela riconosciuto, dobbiamo essere bravi a fare aggregazione e a promuovere il nostro territorio. Peraltro, proprio l’areale di Serino è il secondo per grandezza di tutta la Campania”.

Facendo infine il punto sulla campagna 2023, Giulia Ingino conferma: “Si è trattato di un’annata molto complessa, con una produzione in netto calo rispetto alla norma e distribuita a macchia di leopardo. Ci sono zone infatti dove si è perso solo il 20 per cento, altre dove si è arrivati al 40 e altre ancora che hanno accusato problemi di produttività maggiori. Tutto ciò è stato dovuto in particolare a una primavera anomala, che non ha favorito l’allegagione. La situazione climatica che si è venuta a verificare ha poi causato anche un inizio di stagione ritardato, cosicché ci siamo trovati a gestire anche numerose difficoltà logistiche. La qualità comunque del prodotto presente è buona e ora, con il Consorzio, puntiamo a crescere nei prossimi anni”.

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