Parma IS_superbanner mobile_6-12mag_2024
Diletto castagne_top news frutta secca_18mar-26mag_2024
Arcadia_top news generale_22apr-12mag_2024
Frutta a guscio ed essiccata

Castagna di Roccamonfina Igp: annata scarsa

C’è chi stima addirittura l’85% in meno rispetto alla norma. E’ comunque confermata la sagra per tutti i weekend di ottobre

Era il 7 novembre 2022 quando arrivò l’ufficialità, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale europea L285, dell’iscrizione della Castagna di Roccamonfina nel registro delle Igp (leggi la nostra notizia). Quest’anno, dunque, per le aziende aderenti al progetto, sarebbe la prima campagna commerciale. Ma, alla vigilia della raccolta, i quantitativi sono scarsi. In altri termini, molte considerazioni su questa nuova Igp dovranno essere rinviate al 2024.

A commentare la situazione per myfruit.it è Beniamino Martino, assessore all’agricoltura di Roccamonfina (Caserta) ed egli stesso castanicoltore, nell’azienda di famiglia “Riccio Annamaria”.

“Purtroppo – spiega Martino – è mancata in diverse zone l’impollinazione. Ciò ha determinato, in alcune aree, specialmente quelle più alte, anche la mancanza al 100% di alcune varietà”. Bisogna ricordare, infatti, che l’Igp è riservata ai frutti appartenenti alle cultivar Primitiva (o Tempestiva), Napoletana (o Riccia, o Riccia Napoletana), Mercogliana (o Marrone), Paccuta e Lucente (o Lucida). E Martino continua: “La Primitiva, ad esempio, a Roccamonfina è proprio a zero. In altre zone, come ad esempio a Conca e a Galluccio, qualche cosa si raccoglierà, ma i quantitativi saranno comunque molto ridotti rispetto alla norma. Tutta la responsabilità, questa volta, sta nei cambiamenti climatici. Il maltempo della tarda primavera, infatti, non ha favorito l’allegagione”.

Martino è un produttore che si è fortemente impegnato in prima persona per il riconoscimento dell’Igp, e davvero è deluso di come si profila la campagna 2023. “In altri anni – spiega – la Primitiva, che si chiama così proprio perché è la prima castagna che si raccoglie in Europa ed è senza subbio tra le prime al mondo – si iniziava già al 10 di settembre. Sempre per effetto dei cambiamenti climatici, il prodotto che c’è quest’anno non si raccoglierà prima del 20-25 settembre. Tra tutte le varietà iscritte all’Igp, stimo che ci potranno essere perdite tra il 40 il 50%”.

Insomma, una situazione molto diversa rispetto al 2022. “L’anno scorso – prosegue Martino – abbiamo registrato una stagione eccezionale dal punto di vista produttivo. Questo ha determinato a livello commerciale anche un crollo dei prezzi, con lotti che sono stati quotati anche attorno ai 50 o 60 centesimi il chilo e frutti che non sono stati raccolti perché non conveniva, ma nel complesso è stata comunque una buona annata”.

Ora si lavora al Consorzio di Tutela

Il percorso post Igp, comunque, continua, anche per il lavoro da fare rimane tanto. “Con questa situazione – ammette Martino – i produttori non sono molto invogliati a iscriversi all’Igp. Ci sono però già una quarantina di aziende che hanno aderito, alcune delle quali anche molto importanti, e ora stiamo lavorando alla costituzione del Consorzio di Tutela, che puntiamo a presentare entro la fine di quest’anno”.

Un mese di sagra

La buona notizia è che Roccamonfina, anche quest’anno, si vestirà di castagne per tutto il mese di ottobre. “Tutti i fine settimana di ottobre, a cominciare quest’anno per la verità già da sabato 30 settembre – conferma infatti l’assessore Martino – tornerà la sagra della castagna, che negli ultimi anni ha riscosso successi e apprezzamenti sempre crescenti”.

L’opinione di Gennarino De Luca

Un’altra voce che conferma a myfruit.it la scarsità del raccolto di quest’anno è quella di Gennarino De Luca, titolare dell’omonima azienda con 100 ettari di terreni tra Conca, Galluccio e Roccamonfina, specializzata nella produzione di castagne (il core business), ciliegie e fragole.

“Mentre l’ibrido Bouche de Betizac non ha dato problemi – spiega – la campagna per le varietà autoctone non si presenta buona. Potremmo avere una produzione solo del 15% rispetto a un’annata normale”.

De Luca poi conferma: “La responsabilità di questa situazione sta nel cambiamento climatico. La piovosità di maggio non ha favorito l’impollinazione, mentre il problema del cinipide sembra ormai superato”.

L’azienda di De Luca, tra l’altro, è una importante realtà per tutta la zona perché non solo produce castagne, ma ne acquista anche da oltre 800 fornitori per piazzare il prodotto sul mercato del fresco, dalla Grande Distribuzione all’industria. Quindi, in annate come queste, cosa succede? “Si spera che l’anno successivo sia finalmente buono – risponde De Luca – cercando intanto il più possibile di accontentare i clienti”.

Di qui a prevedere le nuove quotazioni, la strada è breve. “Mi aspetto senz’altro – conclude – che i prezzi aumentino, anche perché non si potrebbe fare diversamente. Il prodotto è poco e mi aspetto appunto un rialzo. Se ciò non accadesse sarebbe giusto lasciarle a terra”.

Infine, sull’ottenimento dell’Igp De Luca commenta: “E’ senz’altro un traguardo positivo, ma ora dobbiamo sperare che i clienti comprendano il valore che c’è dietro all’Igp. Sarà importante, a tal proposito, anche un’adeguata campagna di comunicazione”.

(Visited 477 times, 1 visits today)
superbanner