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“Nocciole Piemonte: il sistema così non va”

Gianfranco M. Villata: “Da anni noi produttori siamo nel mirino degli speculatori. Avanti così, si rischia l’abbandono dei campi”

Sta facendo molto discutere i corilicoltori piemontesi l’articolo pubblicato domenica 16 luglio dal quotidiano locale Gazzetta d’Alba. Articolo che riporta la denuncia del produttore Flavio Benvenuto riguardante alcune situazioni anomale a livello di quotazioni e non solo.

“Cosa ne pensano – è riportato tra l’altro nel servizio citato – i veri produttori agricoli (intendo quelli che lavorano direttamente i noccioleti) di prezzi pari e/o inferiori a 3 euro/kg per una nocciola che da generazioni è considerata superiore alle altre e in più certificata? Cosa ne penseranno gli utilizzatori di nocciola Piemonte Igp che hanno pagato prezzi superiori a euro 10/kg quando, per stessa ammissione dei produttori, bastavano 7-8 euro/kg? Come mai questi signori (associazioni di corilicoltori), che hanno sicuramente beneficiato di finanziamenti magari a volte a fondo perduto e di un regime fiscale agevolato, invece di incrementare il valore del prodotto lo sminuiscono?”.

Gianfranco Massimiliano Villata, titolare dell’azienda corilicola Bric Bordone di Villafranca d’Asti (Asti), spiega a myfruit.it: “Si tratta di posizioni del tutto condivisibili. Il problema è che se non si interviene, l’intero sistema della nocciola in Piemonte rischia di saltare in aria. Per esempio – suggerisce – si potrebbe pensare a una sorta di misure protezionistiche sui prezzi prese a livello governativo. Il mercato, infatti, non dovrebbe essere lasciato completamente in mano agli speculatori, creando condizioni tali che un produttore, come è successo anche con l’ultima campagna, non rientri nemmeno dei costi sostenuti per la produzione”.

“Ciò che dobbiamo mettere in chiaro – precisa Villalta – è che il produttore nel sistema attuale guadagna sempre meno, mentre i prezzi che lievitano sono il risultato della speculazione di grandi gruppi. Questo vale per la Nocciola Piemonte come per diverse altre produzioni agricole, ma bisogna intervenire subito prima che sia troppo tardi, magari introducendo appunto un limite minimo al di sotto del quale non può essere quotata”.

Villata, infine, accenna anche all’ormai prossima campagna 2023 spiegando: “Con le alte temperature che in questi giorni si registrano in campagna le piante sono in sofferenza, quindi potrebbero esserci problemi a livello di quantitativi. E’ prematuro comunque fare previsioni: per una stagione ideale occorrerebbero piogge con una regolarità mensile, al fine di mantenere la riserva idrica naturale all’interno dei terreni”.

Da parte sua, la presidente del Consorzio Nocciola Piemonte Igp, Isabella Ciattino, si è riservata di prendere posizione nei prossimi giorni sul tema, visto che nell’articolo della Gazzetta d’Alba è citato anche il Consorzio.

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