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Noci: la tempesta perfetta passerà

Secondo il produttore romagnolo Michele Zama bisogna attendere un riequilibrio da parte del mercato

Le noci? Negli ultimi anni hanno subito la cosiddetta tempesta perfetta a livello commerciale. E, come avviene per tutte le tempeste, bisogna avere pazienza e aspettare che passi. Perché, comunque, la validità dell’investimento rimane. Tra coloro che leggono in questo modo la situazione attuale del comparto e confidano in una inversione di tendenza c’è Michele Zama, che da anni, nell’azienda di famiglia Zama Pasquale e figli di Pieve Cesato di Faenza (Ravenna), ha avviato un noceto su 15 ettari di terreno, tutti allevati a Chandler.

Tracciando un bilancio dell’ultima campagna, Zama spiega: “La produzione è stata buona e, alla fine, i quantitativi sono stati più di quelli che avevamo previsto, tanto che ci siamo attestati su livelli nella norma. Anche sul fronte commerciale ci riteniamo soddisfatti, avendo aumentato la percentuale di prodotto che abbiamo proposto alla vendita diretta. Il problema maggiore, infatti, rimane quello della vendita all’ingrosso, perché il nostro prodotto subisce la pesante concorrenza di quello estero”.

Zama poi aggiunge: “Ormai quella dei prezzi delle noci è una questione che sta proseguendo da tempo. Negli ultimi anni, infatti, abbiamo subito una sorta di tempesta perfetta, prima con il covid, che ha prodotto diverse giacenze a livello internazionale, poi con l’aumento dei costi di produzione. Inoltre, vanno considerati la contestuale diminuzione del potere di acquisto dei consumatori e il fatto che le noci non sono un bene alimentare di prima necessità. Ne consegue anche, in una situazione come questa, che quando un consumatore vede al supermercato noci a 4 e a 8 euro il chilo, difficilmente ha dubbi su quali acquistare. In un simile contesto – osserva Zama – risulta pure difficile suggerire una soluzione. I produttori americani, esportando in Italia le loro noci, fanno un po’ quello che vogliono. Bisogna aspettare che il mercato ritrovi un suo equilibrio, anche perché ritengo le noci ancora un buon investimento, specialmente per chi ha già gli impianti a terra”.

Sulla scelta per Chandler, Michele Zama non ha dubbi: “E’ la più richiesta a livello internazionale e quella che vuole anche l’industria, per produrre lo sgusciato”. E, sulla prossima campagna, conclude: “L’incognita al momento rimane quella dell’irrigazione. Se riuscissimo a scamparla dalla siccità, potrebbe essere un’annata positiva, poiché per ora non abbiamo avuto danni da gelate”.

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