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Frutta a guscio ed essiccata

Pinoli: previsto un netto aumento della produzione

grassini pinoli

La campagna è appena iniziata, prime impressioni positive. Federico Grassini: “Ottima qualità, ma i prezzi sono in calo”

Dopo tante annate di magra, sembra ora profilarsi una stagione positiva per il pinolo italiano, con un consistente aumento di produzione e una buona qualità dei frutti. A sottolinearlo è Federico Grassini, titolare di Grassini Pinoli, che a Campo di San Giuliano Terme (Pisa) porta avanti da cinque generazioni la produzione di pinoli, raccolti all’interno del Parco naturale di Migliarino San Rossore Massaciuccoli.

“Va decisamente meglio dello scorso anno – spiega Grassini – visto che abbiamo una produzione decisamente più abbonante e una qualità migliore. E’ vero che la campagna è appena iniziata e andremo avanti fino a marzo, ma più o meno ci aspettiamo una crescita dei quantitativi tra il 50 e il 60%”.

Il temutissimo cimicione canadese, autentica insidia per il pinolo, sembra peraltro avere perso terreno. “La sua presenza non manca – conferma Grassini – ma senz’altro si è ridotta rispetto alla precedente annata. E anche questo è molto positivo”.

Unico neo è il calo dei prezzi. “Le quotazioni – conclude Federico Grassini – sono scese di circa il 20%. Se lo scorso anno, all’ingrosso, i pinoli si attestavano sugli 85 euro il chilo, quest’anno siamo sui 65-70 euro il chilo. La causa, in gran parte, è dovuta alla concorrenza estera, che produce a costi decisamente minori rispetto all’Italia. Ci troviamo a confrontarci, per rimanere in ambito mediterraneo, da prodotto proveniente per esempio da Turchia e Tunisia, per non parlare dei quantitativi provenienti dal Pakistan. L’unico modo che abbiamo noi italiani per difenderci in un simile contesto, è puntare su un’offerta di altissima qualità”.

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