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Nocciola Piemonte Igp: per chi trasforma prevalgono le tostate

Claudio Masante: “Questa tipologia rimane il nostro prodotto di punta, ma stanno andando bene anche le creme”

Si sta lavorando alacremente nel laboratorio dell’azienda agricola Cascina Masueria di Murazzano (Cuneo), in Alta Langa, per essere pronti a evadere gli ordini del periodo prenatalizio. La campagna corilicola, a conti fatti, non è stata il massimo a livello produttivo, ma la qualità è buona e il mercato non manca.

A fare il punto della situazione con myfruit.it è Claudio Masante, che assieme al fratello Diego è titolare di questa giovane realtà dell’Alta Langa (a circa 700 metri di altitudine), specializzata nella produzione di semilavorati e creme spalmabili, sia per una clientela professionale, sia per i privati.

“Come raccolto – spiega Masante facendo il punto sull’ultima campagna – alla fine siamo rimasti sui livelli dello scorso anno, ovvero sul -40% rispetto a una produzione normale. Il fattore che ha generato questa situazione è stata la prolungata siccità estiva. La qualità comunque è ottima, anche se ci sono difficoltà nella pelatura che rendono le nocciole non bellissime da vedere. All’assaggio, però, sono molto buone; anzi, risultano ancor più aromatiche”.

Del resto, sono proprio le nocciole pelate e tostate ad andare per la maggiore. “Questa referenza – prosegue Masante – rappresenta circa il 55% di ciò che vendiamo. Il 25% riguarda invece le creme spalmabili, mentre il restante 20% si suddivide tra granella, farina e pasta di nocciola. Quanto ai paesi di destinazione – prosegue – per il 65% vendiamo in Italia, per il 35% all’estero, in particolare in Europa. I paesi che più ricercano i nostri prodotti sono Austria, Germania, Svizzera e Francia”.

C’è anche un piccolo segreto che Cascina Masueria propone per le proprie creme spalmabili, declinate nelle versioni Gianduja e Noir (fondente), entrambe con il 50% di contenuto di nocciola. “Nelle nostre creme – spiega Masante – non mettiamo né latte, né emulsionanti; ciò accorcia il periodo di conservazione, che va fino a sei mesi, ma ha il vantaggio di esaltare al massimo il sapore della nocciola, che arriva in modo più intenso al palato”.

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