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Mandorla di Toritto: c’è chi è soddisfatto per prezzi e quantitativi

mandorla

Felice Armienti, pioniere del biologico: “Ora bisogna continuare a valorizzare la varietà Filippo Cea con la Dop”

A Toritto (Bari), nel cuore della Puglia mandorlicola, c’è chi sta credendo fermamente in un grande progetto: rilanciare e valorizzare la varietà autoctona, ovvero la Filippo Cea, perché è una cultivar dalle grandi potenzialità.

Tra coloro che sono convinti che si può fare e, anzi, si deve fare, c’è Felice Armienti dell’omonima azienda, da anni parte della Coop Contado, la principale cooperativa della zona per quanto riguarda proprio la Filippo Cea. Bella storia, quella di Armienti, per gli amanti del biologico e dell’alimentazione naturale. “Subito dopo gli studi – spiega – cominciai a vendere agrofarmaci. Continuando però a vedere tutti quei teschi sulle confezioni, ho presto rivisto la mia professione e mi sono convertito al biologico con la mia azienda fin dal 1992, quando ancora non erano previsti contributi in tal senso. E, da allora, ho sempre proseguito su questa strada, credendoci a tal punto che oggi sto facendo la conversione per il biodinamico”.

Illustrando poi il suo mandorleto, Armienti prosegue: “Ho una quarantina di ettari esclusivamente a Filippo Cea. E’ la nostra mandorla autoctona che, come cooperativa, stiamo cercando da anni di valorizzare e per la quale oggi siamo impegnati per cercare di ottenere la Dop. Rispetto alle altre mandorle, le potenzialità della Filippo Cea sono superiori: non si adatta infatti solo alla pasticceria e alle esigenze delle industrie, ma è ottima anche come snack, per le sue indiscusse proprietà nutraceutiche. Le quali, ovviamente, sono ancor più valorizzate se le coltivazioni avvengono senza l’impiego di agrofarmaci”.

Facendo poi il punto sulla campagna appena conclusa, Armienti continua: “La produzione è stata nettamente superiore a quella dello scorso anno, di circa il 30%. Questo perché non abbiamo subito gelate tardive o, se ci sono state, sono state molto limitate o contenute. Anche i prezzi sono soddisfacenti. Il biologico si attesta infatti sui 6,5 euro il chilo. Non bisogna, peraltro, fare confronti con annate particolari, come quella del 2021 quando eravamo sugli 8,50 euro. Insomma, ritengo soddisfacenti i listini attuali”.

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