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Nocciola Piemonte Igp: la vera battaglia sarà sul prezzo

Fabio Fresia: “Produzione superiore al 2021. L’industria spinge al ribasso, ma i costi sono lievitati”

Stagione difficile anche in Alta Langa per la Nocciola Piemonte Igp, viste le alte temperature registrate nel corso dell’estate. Mentre si sta ultimando la raccolta, c’è comunque una moderata soddisfazione tra i produttori. A confermarlo è Fabio Fresia, titolare de La Costa Nocciole di Torre Bormida (Cuneo).

“Poteva senz’altro andare meglio – esordisce Fresia – ma contro la siccità c’è poco da fare. I calibri quest’anno sono generalmente piccoli ma la qualità è buona. Poi, più nello specifico, la situazione varia spesso da appezzamento ad appezzamento e, ancor più, da pianta a pianta. Visto come si era messa la situazione – continua – mi ritengo comunque moderatamente soddisfatto. A un certo punto, avevo pensato anche a peggio di come sono poi andate le cose”.

In termini quantitativi, c’è maggiore produzione rispetto al 2021. “Per i motivi che sappiamo (gelate tardive, ndr), lo scorso anno il raccolto era stato molto scarso, attorno a una media di 6-7 quintali per ettaro. Quest’anno è leggermente superiore, sui 10 quintali per ettaro circa”.

La vera battaglia, però, sarà sul prezzo. “Purtroppo – conclude Fabio Fresia – l’industria e i trasformatori ci chiedono qualità e pagano una miseria. Il problema è che ci troviamo in una situazione contingente in cui i costi sono lievitati anche di 600 euro in più per ettaro, tra concimi, gasolio, energia e altro ancora. Questo stato delle cose è anche il motivo per cui la parte agricola e la parte industriale si ritroveranno a fine campagna per riparlare del prezzo della nocciola. Uno dei pericoli dietro l’angolo è che ci sia qualcuno che opti per rifornirsi di prodotto all’estero”.

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