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Frutta a guscio ed essiccata

“Turismo e nocciole, così faccio crescere la mia azienda”

Marco Sardo: “Per ora ho scelto di rimanere fuori dall’Igp, ma non lo escludo in ottica futura”

Per produrre nocciole buone bisogna saperci fare, tanto che Marco Sardo, per scegliere il nome della sua azienda a Toetto di Roddi, in provincia di Cuneo, ha voluto mettere le cose in chiaro, tanto da chiamarla “L’Arte della Nocciola”. Per vendere cose buone, poi, occorre chi possa acquistarle; per questo Sardo ha puntato molto sul turismo, vera e propria ricchezza delle Langhe.

A raccontare la sua esperienza a myfruit.it è lo stesso titolare, che spiega: “La maggior parte delle nocciole che produciamo le vendiamo ai privati, in particolare ai turisti. Lo scorso autunno, del resto, il movimento turistico è ripreso molto bene dalle nostre parti, e per accogliere al meglio i visitatori organizziamo anche tour in azienda e degustazioni dei nostri prodotti. Produciamo comunque anche semilavorati (nocciole tostate, granella e farina) per il settore dolciario e abbiamo attivato sia un punto vendita aziendale sia uno shop on line”.

Abbastanza originale è pure la scelta de L’Arte della Nocciola di non aderire, al momento, alla certificazione Igp. “Al momento riusciamo comunque ad avere una buona redditività – prosegue l’imprenditore – quindi continuiamo così, anche se ovviamente non escludo di inserirmi in futuro nel circuito dell’Igp. Ho iniziato la mia attività da meno di quattro anni e per ora sono soddisfatto per come stanno andando le cose, anche perché produciamo comunque nocciole della varietà Tonda Gentile Trilobata e, in ogni caso, bisogna saperle coltivare. Non a caso ho scelto il nome L’Arte della Nocciola per la mia azienda”.

Facendo poi il punto sull’attuale campagna e su quella che verrà, Marco Sardo conclude: “Il 2021 è stato piuttosto difficoltoso: a livello di quantitativi abbiamo raccolto solo il 50% di una produzione normale, a causa delle gelate tardive e della siccità. Proprio la siccità sta creando anche più difficoltà del solito nella pelatura. Unica nota positiva il fatto che il problema della cimice sembra essersi attenuato rispetto all’anno precedente. Per quanto riguarda il 2022, è troppo prematuro fare previsioni: posso soltanto dire che la fioritura è stata abbondante, ma ora bisogna sperare che non arrivino gelate tardive come lo scorso anno”.

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