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Tavolo corilicolo nazionale, creati tre gruppi di lavoro

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Rosario D’Acunto, presidente dell’Associazione Città della nocciola: “Il settore non riceveva tanta attenzione da almeno dieci anni”

Era stato annunciato ed è stato fatto: giovedì scorso il Mipaaf, ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, ha convocato il Tavolo corilicolo nazionale. Dopo l’introduzione del direttore generale Pqai (direzione generale per la promozione della qualità), Oreste Gerini, e di Pietro Gasparri (dirigente dell’ufficio Pqai II – Sviluppo Imprese e Cooperazione del Mipaaf), il coordinamento operativo di Alberto Manzo ha consentito di formalizzare da subito i tre gruppi e i quattro sottogruppi di lavoro, nonché i relativi coordinatori di riferimento.

Il Gruppo 1 tratterà il tema “Commercializzazione, problematiche economiche e organizzative delle aziende” ed è coordinato da Giampaolo Rubunaccio e da Nicoletta Ponchiene.

Al Gruppo 2 è stata assegnata la tematica “Tecniche di produzione, ricerca, difesa e ambiente” ed è stato suddiviso in quattro diversi sottogruppi. Il sottogruppo 2.1 si occuperà di “Meccanizzazione – post raccolta, fonti rinnovabili e agricoltura digitale” con il coordinamento di Danilo Monarca. Il sottogruppo 2.2 tratterà di “Tecniche colturali, miglioramento genetico e cambiamenti climatici” sotto il coordinamento di Daniela Farinelli. Il sottogruppo 2.3 si occuperà di “Difesa e avversità” con il coordinamento di Marco Scortichini e Roberto Rizzo. Il sottogruppo 2.4 ha come tema di lavoro “Vocazionalità ambientale, paesaggio e scelte varietali”, con il coordinamento di Vincenzo Cristofori.

Infine, al Gruppo di lavoro 3 è stato assegnato il tema “Marketing territoriale, valorizzazione e tracciabilità” e vedrà al coordinamento Rosario D’Acunto e Pompeo Mascagna.

“A fronte di emergenze vecchie e nuove – commenta Rosario D’Acunto, che è anche presidente dell’Associazione nazionale Città della nocciola – è il caso di mettersi subito al lavoro. I territori corilicoli vocati, la filiera produttiva e la nocciola italiana, vanto del made in Italy, richiedono un impegno comune, serrato, puntuale e condiviso verso un prodotto, una filiera e comunità locali che lo hanno eletto a loro orgoglio locale e produttivo”.

D’Acunto ha inoltre aggiunto: “La nocciola italiana non riceveva, da dieci anni, tanta attenzione come è accaduto nella settimana appena trascorsa. Siamo soddisfatti di aver contribuito a uscire da questo immobilismo che era diventato decennale. Ringraziamo fin d’ora il ministero per l’impegno e le risorse che investirà per questo settore strategico del made in Italy. Al mondo della nocciola italiana, scaduto il Piano 2010/12, mancano da troppo tempo una politica, una governance, una regia condivisa. Auspichiamo che, con il concorso di tutti, si volti pagina per stare a fianco delle comunità, dei territori, degli operatori e dei consumatori”.

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