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Frutta secca, aumentano i costi dell’import

Anche con il bilancio dei primi 9 mesi del 2013, continua a confermarsi per l’Italia la tendenza che vuole un aumento dei quantitativi nell’export di frutta secca rispetto all’analogo periodo del 2012. A evidenziare questo stato delle cose sono i dati diffusi come di consueto da Fruitimprese. In particolare, da gennaio a settembre 2013 hanno preso la via dei mercati esteri 31.204 tonnellate di frutta secca italiana, con un aumento del 4,6% rispetto agli scambi registrati nello stesso periodo dello scorso anno. Anche il dato riferito al valore segna un numero confortante: +6,8%, che tradotto in termini monetari significa un giro d’affari di quasi 170,5 milioni di euro, rispetto ai 159,6 milioni di euro del periodo gennaio – settembre 2012. Molto particolare continua invece ad essere la situazione dell’import, con quantitativi pressoché stabili da una parte e un consistente aumento dei prezzi dall’altra. Se infatti l’ingresso di frutta secca in Italia nei primi 9 mesi del 2013 è calata di un 1% rispetto al 2012 (101.373 tonnellate quest’anno, contro le 102.346 tonnellate dello scorso anno), il valore è schizzato alle stelle, segnando addirittura un +22,8%. In termini numerici, ciò significa che se da gennaio a settembre 2012 sono stati spesi 417,2 milioni di euro per importare frutta secca in Italia, nel 2013 la spesa si è innalzata a oltre 512,42 milioni di euro.

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