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Focus GDO

“Il reparto ortofrutta è il biglietto da visita della Gdo”

Santoro (Aweta) spiega il ruolo della tecnologia nel fidelizzare la clientela ad acquistare in un determinato pdv

Marco Santoro, direttore commerciale di Aweta Sistemi spa

“I segnali dei consumatori sono chiari – esordisce Marco Santoro, direttore commerciale di Aweta Sistemi spa – Da studi e statistiche emerge la richiesta sempre più spinta di frutta e verdura di qualità, in considerazione della crescente importanza che questi hanno assunto nell’alimentazione quotidiana. In questo scenario, il reparto ortofrutta assume quindi un ruolo strategico e identitario delle diverse catene di distribuzione, quasi come se fosse un vero e proprio biglietto da visita“.

Pertanto, al fine di fidelizzare il cliente, la qualità interna ed esterna del prodotto ortofrutticolo deve essere sempre garantita. Ed è qui che entrano in scena attori della filiera come Aweta, azienda che propone soluzioni innovative per la selezione e il confezionamento di frutta e verdura.

Per dirla con le parole di Marco Santoro, Aweta riveste un ruolo di trait d’union tra il produttore e il consumatore: “Le proprietà organolettiche del prodotto, per fare in modo che il consumatore rinnovi l’acquisto, devono essere costanti e invariate nel tempo, in questo modo manteniamo alte le aspettative del cliente. La nostra tecnologia va in questa direzione, perché contribuisce a rendere frutta e ortaggi più accessibili, abbordabili e disponibili“.

“L’obiettivo principale della nostra azienda – aggiunge – è sostenere le centrali ortofrutticole e, di conseguenza, tutta la filiera, nell’instaurare un nuovo rapporto di fiducia tra prodotto ortofrutticolo e consumatore, uscendo dalla bagarre del prezzo e della banalizzazione dell’offerta. La nostra arma è la tecnologia, capace di garantire la qualità del prodotto”.

Il consumatore chiede qualità

“La pandemia – prosegue il manager – ha portato con sé nuove esigenze e priorità, che si sono rispecchiate nei prodotti acquistati. Di sicuro si registra l’incremento del consumo di healthy-food, dunque di ortaggi e frutti, anche esotici. Il che si è tradotto, a sua volta, nella crescente richiesta, da parte del consumatore, di prodotti qualitativamente alti. Una tendenza già in atto da qualche anno, ma che ora è diventata ancor più stringente”.

Secondo il ragionamento di Santoro, la qualità dei prodotti, insieme al prezzo percepito, alla praticità e all’esperienza di acquisto mantengono in piedi la relazione tra consumatore e punto vendita: “Il consumatore – prosegue – alla vista di uno o più frutti danneggiati all’interno di una confezione potrebbe non procedere all’acquisto. Aweta, attraverso la tecnologia a supporto delle centrali ortofrutticole, contribuisce ad accrescere il rapporto di fiducia tra cliente e brand. E più in generale verso tutta la filiera ortofrutticola”.

Il riferimento è alla tecnologia Ultravision (sensore per il rilevamento di difetti esterni), in grado di valutare la qualità esterna dei prodotti ortofrutticoli, e a Inscan, che invece verifica la qualità interna dei frutti: “Grazie alle nostre tecnologie in continuo sviluppo – aggiunge Santoro – siamo impegnati in prima linea nella lotta allo spreco alimentare, in un’ottica di naturale connubio tra efficienza produttiva ed etica. Ultravision, in particolare, ha il compito di analizzare, e se necessario scartare, i frutti che presentano difetti esterni non conformi ai parametri richiesti dal mercato, a garanzia della bontà del prodotto. I frutti scartati, però, non vanno persi, ma reindirizzati verso altre filiere, per esempio quella della trasformazione”.

Innovazione e sostenibilità, i temi del futuro

Investimenti nella catena del freddo e digitalizzazione, secondo Santoro, sono i temi del futuro per la filiera ortofrutticola: “Il nostro compito è proporre macchine versatili, in modo da garantire ai nostri clienti soluzioni cucite su misura – puntualizza – La tecnologia sicuramente è un fattore importante nella selezione tra i prodotti sfusi e prodotti confezionati dell’ortofrutta, la qualità può essere gestita dall’innovazione tecnologica“.

Imballaggi sostenibili, la pandemia sposta i tempi

Nel ruolo di osservatore privilegiato – per le linee d’imballaggio Aweta fornisce soluzioni automatizzate per il confezionamento e per la palettizzazione a garantire efficientamento e razionalizzazione dei processi produttivi – Santoro esprime il suo punto di vista anche sul tema imballaggi. Secondo il manager, la situazione a oggi è la seguente: per il futuro l’obiettivo è e rimane quello di eliminare la plastica, ma è difficile, nella situazione contingente, stimare i tempi: “La pandemia ha sparigliato le carte – conclude – In questi mesi sono stati maggiormente acquistati i prodotti ortofrutticoli confezionati, ritenuti dal consumatore più sicuri. Oltretutto anche l’e-commerce favorisce il prodotto imballato e, pertanto, i tempi per l’eliminazione totale delle materie plastiche dal reparto ortofrutta non sono certi“. 

Per partecipare al webinar, in programma il 14 aprile (dalle 15.00 alle 16.30), è richiesta la pre-iscrizione a questo link.

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