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Eventi e Fiere

A Berlino l’ortofrutta della Sovranità alimentare non è sola

Il sottosegretario del Masaf La Pietra e il viceministro Affari esteri Cirielli in fiera per sostenere il lavoro delle imprese italiane

“Una delle priorità per il ministero dell’agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste è rimettere al centro problematiche e opportunità legate al settore ortofrutticolo, che per la nostra nazione riveste un ruolo strategico. La fiera Fruit Logistica 2023 di Berlino che si apre oggi è un evento importante, oltre che un’occasione per sviluppare questo percorso”. Parole del ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, che – anche se da Roma – ha ribadito come il Governo Meloni ponga la massima attenzione sul settore ortofrutticolo nazionale. “Ho già invitato tutti gli attori coinvolti in questo ambito a un confronto presso il Masaf – ha aggiunto Lollobrigida, nel quale fare emergere le criticità e le possibili soluzioni, ma soprattutto una visione strategica che garantisca alle nostre produzioni di qualità di essere ulteriormente valorizzate in termini promozionali, al fine di aprire nuove fette di mercato in Italia e all’estero”.

Lollobrigida ha poi ringraziato il sottosegretario del Masaf, Patrizio Giacomo La Pietra, e il presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, Mirco Carloni, presenti in rappresentanza delle nostre Istituzioni con Edmondo Cirielli, viceministro Affari esteri e Cooperazione internazionale.

E proprio la presenza in fiera dei tre politici ha contribuito a mantenere alto il morale delle aziende presenti in fiera.

La Pietra e Cirielli nei padiglioni italiani: “Il Governo c’è, faremo il massimo”

“In questa fiera si respira l’italianità, che significa eccellenza. E da parte del governo, c’è e ci sarà massimo supporto affinché questa italianità venga valorizzata”, ha detto Patrizio Giacomo La Pietra durante il suo intervento all’inaugurazione della collettiva Italy The Beauty of Quality.

“La premier Giorgia Meloni ha tenuto molto al fatto che in questa fiera, accanto al ministero dell’Agricoltura, ci fosse il ministero degli Esteri – ha continuato Edmondo Cirielli – Una scelta simbolica, che significa tanto. Perché l’agroalimentare è l’elemento centrale che ha l’Italia per presentarsi all’estero“.

Ciò che è emerso dalla discussione è l’estrema necessità di promuovere politiche che diano risposte concrete ad un settore che soffre per calo dei consumi interni, notevole aumento dei costi, condizioni climatiche disastrose, fitopatogeni aggressivi e sottovalutazione dell’importanza trainante del settore ortofrutticolo non solo nell’agricola italiana ma anche nell’economia stessa del Paese, a partire dal suo cruciale ruolo occupazionale in molte regioni.

“Dobbiamo dare risposte – ha detto Davide Vernocchi, coordinatore ortofrutta Alleanza delle Cooperative – alla sofferenza dei produttori. Abbiamo da difendere un grande patrimonio del nostro territorio, della nostra tradizione produttiva e della nostra specializzazione ortofrutticola. Abbiamo il dovere di intervenire come sistema perché la situazione è critica, con perdite produttive, per alcuni prodotti del 20%  e i consumi calano drasticamente”.

“I mercati faranno la loro parte – ha sottolineato il presidente Italmercati, Fabio Massimo Pallottini – sul piano commerciale. Sono un valido sbocco per le produzioni che il sistema produttivo non deve sottovalutare”.

Il presidente di Fruitimprese, Marco Salvi, ha riportato con franchezza la situazione dell’export: perdiamo di competitività di anno in anno: l’Italia esporta 5 miliardi di ortofrutta contro i 16 della Spagna, che sembra proseguire inarrestabile la sua crescita. Quali sono i prodotti invece vanno bene nell’export? “I kiwi, nelle varie colorazioni – ha precisato Salvi –  e le mele, perché sono prodotti per i quali c’è grande innovazione e per i quali i produttori hanno saputo fare sistema. L’innovazione e l’aggregazione sono i due elementi cruciali per fare la differenza e su cui dobbiamo puntare”.

Quali sono i prodotti invece vanno bene nell’export? “I kiwi, nelle varie colorazioni – ha precisato il presidente di Fruitimprese –  e le mele, perché sono prodotti per i quali c’è grande innovazione e per i quali i produttori hanno saputo fare sistema. L’innovazione e l’aggregazione sono i due elementi cruciali per fare la differenza e su cui dobbiamo puntare”.

“Servono interventi da parte della istituzioni perché – ha sottolineato Gennaro Velardo, presidente Italia Ortofrutta – nonostante le difficoltà, i produttori hanno tanta voglia di mettersi in gioco e di investire”.

Il presidente di Coldiretti Ettore Prandini ha proposto il canovaccio delle soluzioni: “Per rendere più competitivo il sistema ortofrutticolo italiano, serve: potenziare i distretti; lavorare in termini di sistema; fare ricerca (e finalmente, dopo tanti anni in cui non si è fatta, in questo senso stiamo andando molto bene); smettere di sottolineare in tutte le circostanze che il costo per la spesa agroalimentare incide tantissimo sul costo della vita e che le famiglie italiane sono in difficoltà soprattutto per questo. Non è così! L’agroalimentare è uno dei settori che incide meno sulla spesa complessiva delle famiglie. Purtroppo dai media passa un concetto opposto, e questo è assolutamente contro-produttivo e può solo fare male”.

Non sono mancati i messaggi di ottimismo. “La nostra regione – ha detto il presidente della Regione Calabria, Gianluca Gallo – è in controtendenza rispetto alla tendenza generale: la Calabria sta crescendo e sta per sfondare il miliardo di euro di fatturato. Come ci sta riuscendo? Abbiamo l’ambizione di fare le cose bene e ci stiamo riuscendo: stiamo puntando tutto sulla qualità, e facendo tanti investimenti sul biologico. Stiamo spingendo anche sulla cultura del sano e buono, per esempio investendo su mense biologiche e a km zero nelle scuole”.

Sul ruolo fondamentale dell’export è tornato l’ambasciatore Armando Varricchio: “L’Italia deve puntare all’estero. Solo attraverso le relazioni internazionali possiamo tornare a fare la differenza, a partire dalla Germania che per l’ortofrutta resta il principale mercato di sbocco”.

Cirielli e La Pietra sono poi passati anche a salutare le aziende presenti all’area collettiva dell’Italian Fruit Village: “Le istituzioni possono dare un aiuto fondamentale nell’azione complessiva che porterà la nuova Italia a riguadagnare credibilità“, ha detto il viceministro Affari esteri e Cooperazione internazionale, mentre il sottosegretario La Pietra ha aggiunto: “Oggi siamo qui per dare un messaggio: tutto ciò che è stato fatto finora è stato fatto da voi, come imprenditori, e noi ora vogliamo aiutarvi per dare strategie a questo comparto. Grazie per il lavoro che avete fatto”.

Intanto la sera prima dell’inaugurazione del Fruit Logistica, è stata l’occasione per Cso Italy di presentare alle Istituzioni il sistema ortofrutticolo italiano presente alla manifestazione e rappresentato dai più grandi gruppi ortofrutticoli italiani e dai vertici di Coldiretti. L’occasione è stata importante per sottolineare da una parte l’autorevolezza del nostro comparto, rappresentato dalle eccellenze italiane e dall’altro per portare avanti un dialogo costruttivo e approfondire i temi e le priorità del nostro settore.

Fra i temi che sono stati approfonditi, la sempre maggiore difficoltà a produrre sia in quantità che in qualità, a causa del cambiamento climatico e dei problemi fitosanitari. Poi, i problemi commerciali soprattutto legati all’apertura dei nuovi mercati e alla mancanza di reciprocità. Non è da trascurare inoltre il grave problema derivante dalla mancanza di manodopera specializzata. Le politiche europee che conducono verso la giusta strada della sostenibilità, concetto unanimemente condiviso a partire dal mondo produttivo, non può realizzarsi senza un’oggettiva valutazione dell’impatto e senza tenere in conto di garantire la sostenibilità economica delle aziende. Quello che manca al nostro Paese è un vero sistema Italia a partire da un concetto di interministerialità per un dialogo fattivo su temi comuni che interessano diverse aree.

Paolo Bruni, presidente di Cso Italy, che ha organizzato e coordinato l’incontro, ha dichiarato: “La serata di ieri ha rappresentato una straordinaria occasione di confronto tra gli operatori più rappresentativi del nostro Paese, la delegazione del governo italiano e l’ambasciatore italiano in Germania. E’ stata una vera e propria rappresentazione di ciò di cui il nostro Paese ha bisogno in questo momento: collaborazione e dialogo fra le Istituzioni, mondo commerciale e produttivo. Cso Italy ha dimostrato anche in questa occasione di essere lo strumento per favorire questa sinergia”.

Anche il direttore generale Politiche Internazionali e Ue Luigi Polizzi a Italy

Nel pomeriggio di oggi allo stand della Collettiva Italy si è svolto un confronto tra Luigi Polizzi, direttore generale delle Politiche Internazionali e dell’Unione europea del Masaf, e i rappresentanti di alcune delle più importanti imprese del settore ortofrutticolo nazionale per individuare e discutere le priorità commerciali sulle quali c’è urgenza di un intervento istituzionale. I presidenti e i direttori delle aziende invitate, che si trovano quotidianamente ad affrontare sfide e difficoltà concrete, hanno potuto darne testimonianza e fare proposte. Tra le tante tematiche trattate, il commercio, la reciprocità e lo strumento dell’Ocm per la competitività.

Fonte: Cso Italy

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