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Eventi e Fiere

Macfrut, che cosa vedremo a Rimini

A meno di una settimana dall’apertura del salone, i presupposti per una buona edizione ci sono. Il denominatore comune è l’innovazione

E’ ufficialmente iniziato il conto alla rovescia per Macfrut, il salone internazionale dell’ortofrutta che si svolge al Rimini Expo Centre e che quest’anno, dopo due anni funestati dalla pandemia, si ricolloca a maggio, come da tradizione. 

I presupposti per un’edizione di successo ci sono tutti: tra convegni, eventi e workshop, saranno più di 800 le aziende che esporranno in fiera. Ecco un assaggio di quello che vedremo a Rimini. 

Arrigoni tra campo prova e simposio sulla ciliegia

Arrigoni (stand 013, nel padiglione B5), oltre a esporre le soluzioni protettive Protecta e Protecta System sui frutteti del campo prova del salone, sarà sotto i riflettori grazie alla partnership con l’International Cherry Symposium.

“Quella di Macfrut 2022 – spiega Paolo Arrigoni, Ceo dell’omonimo gruppo – sarà per la nostra azienda un’edizione del tutto speciale. Per la prima volta non solo saremo a fianco di tutti i frutticoltori che intendono produrre in modo sicuro e sostenibile, ma abbiamo deciso al contempo di dare la nostra consulenza partecipando e sostenendo un evento chiave dedicato a una coltura estremamente complessa come il ciliegio. Basti pensare che, fino a pochi anni fa, per tanti produttori l’applicazione del metodo biologico sul ciliegio era considerato impossibile. Oggi, anche grazie alla nostra ricerca, non è più utopistico”.

Ilip, spazio al packaging innovativo e sostenibile

Ilip (padiglione B3 allo stand 115), anch’essa partner dell’International Cherry Symposium, porterà in fiera la sua visione di economia circolare con il progetto Closed Loop 100% r-Pet con cui ricicla 60mila tonnellate di Pet post consumo all’anno in un sistema chiuso. Presenterà quindi la strategia T2T R-Pet focalizzata sul Pet riciclato, cioè vassoi in r-Pet prodotti riciclando altri vassoi r-Pet o Pet post-consumo. Non mancherà il programma EcoDesign Reduce, con cui la società si impegna a ridurre l’uso di materie plastiche diminuendo spessore e peso degli imballaggi, senza comprometterne le performance. Alcuni esempi che saranno esposti a Macfrut sono B40Eco, il cestino termosaldabile da 16g in r-Pet al 92%, e ezy:split, il primo cestino ibrido in  r-Pet e cartoncino. Si tratta di una soluzione in grado di ridurre del 40-45% il peso dell’imballaggio nella sua componente plastica, che facilita la separazione della plastica dal cartoncino per migliorare le operazioni di riciclo e che consente ampie possibilità di comunicazione. Infine, l’azienda darà risalto al suo packaging attivo Life+ bioactive, che svolge una funzione antimicrobica e antiossidante tale da prolungare la shelf-life della frutta fresca confezionata fino a 48 ore in più rispetto a un packaging equivalente non attivo.

Cultiva e il pallino della digitalizzazione

In linea con il tema centrale di Macfrut, ossia digitalizzazione e agricoltura 4.0, Cultiva (padiglione D5 stand 075): “L’innovazione, anche attraverso la digitalizzazione, è un tema consolidato per noi – afferma Giancarlo Boscolo Sesillo – presidente dell’azienda – Siamo una Op e ciò che avviene in campo è una delle nostre priorità da sempre. La voglia di dare un contributo positivo in termini di impatto ambientale si declina nell’innovazione dedicata che facciamo, come per esempio il nostro premiato progetto Carta o il progetto Viride, e nel perseguimento di un’agricoltura biologica nella quale abbiamo creduto fin dagli anni 90. MacFrut, grazie alle sue molteplici iniziative e all’internazionalizzazione, sarà l’evento ideale per presentare di persona, a più interlocutori chiave, le nostre novità e lo sviluppo della nuova progettualità aziendale anche in questa direzione”. 

Spazio all’agricoltura 4.0

Agricoltura digitale di precisione, biotecnologie e biomateriali, stazioni agrometeorologiche con sensori per l’umidità del suolo, vetrine digitali per la vendita, soluzioni di robotica saranno i protagonisti dell’area dedicata alla agricoltura 4.0, a fianco al campo prova, grazie alle proposte di una decina di start up in un progetto promosso da Unibo, Tecnopolo Forlì-Cesena e Ri.Nova, in collaborazione con il Gruppo bancario Crédit Agricole Italia.

Tra le proposte quella di Agrobit, che ha sviluppato servizi di telerilevamento da drone con sensori multispettrali e termici per ottimizzare l’utilizzo di agrofarmaci, acqua e concimi in campo, mentre iFarming presenterà il sistema di sensori in campo utile a rilevare dati di diversa natura (temperature, umidità, ecc.). Nell’ambito dei biomateriali, Mama Science ha sviluppato una tecnologia che consente di ottenere materiali bio-based quali rivestimenti per packaging in grado di aumentare la shelf-life dei prodotti, ridurre sprechi e l’utilizzo di plastiche. Metos Italia proporrà una gamma di sistemi di monitoraggio (IoT) per il pieno campo e le serre: stazioni agrometeorologiche, sensori per l’umidità del suolo, trappole elettroniche per il monitoraggio insetti e sistemi di supporto alle decisioni. C2b4food sarà invece presente con vetrina digitale per produttori e rivenditori per raggiungere attraverso una specifica app i consumatori alla ricerca di un determinato prodotto in una specifica area geografica. La robotica applicata all’agricoltura è invece la proposta di XAgriFly: due piattaforme attraverso le quali comandare droni o veicoli terrestri a guida autonoma per irrorazione, semina e fertilizzazione del suolo. Sempre a proposito di droni Consorzi Agrari d’Italia presenterà i sistemi tecnologici per il trattamento delle colture, mentre Wenda proporrà una piattaforma che consente alle aziende di gestire, analizzare e condividere i dati di temperatura, logistica dalla produzione al consumatore. Infine Neurality proporrà un avanzato sistema di reti neurali automatizzate in grado di valutare la conformità di un determinato prodotto.

Cia: “Occhi puntati su innovazione e sostenibilità”

Il tema dell’innovazione, unitamente a quello della sostenibilità, sarà protagonista anche allo stand di Cia-Agricoltori Italiani (padiglione D5 stand 37) e negli eventi che la confederazione ha programmato, tra cui il convegno Cia-Crea “I primi risultati di biotech: il grande progetto nazionale sul miglioramento genetico vegetale” previsto per venerdì 6 maggio, alle ore 11 (meeting area della sala stampa al padiglione D3). 

La collettiva di Cso Italy

Tra le altre presenze istituzionali anche Cso Italy, che si presenta con una collettiva di 80 metri quadrati (padiglione D5, stand 72) che ospita cinque aziende co-espositrici: Fruitimprese (Associazione nazionale imprese ortofrutticole), Fortini Ortofrutticoli, specializzata in produzione, lavorazione e commercializzazione del sedano, Kingfruit (Ceradini Group), che partecipa con la filiale greca Fruitproject ed esporrà kiwi italiano e greco oltre a primizie come i piccoli frutti e la fragola di montagna Fragolà, Mazzoni, con la sua divisione biologica Veritas Biofrutta (Verybio). Lo stand di Cso Italy ospiterà inoltre un corner informativo del progetto di promozione europea “Made in Nature” e verrà lanciata l’iniziativa “Frutteto a zero emissioni”, un’azione dimostrativa volta a sottolineare il messaggio della strategia europea Farm to Fork. 

Non mancheranno le Ig venete, quelle siciliane e la frutta brasiliana

Con una selezione di noci, arachidi, açaí, polpe di frutta e acqua di cocco, nonché speciali showcook, gli importatori e il pubblico di Macfrut potranno conoscere da vicino  la frutta made in Brazil (padiglione D3, stand 11).

In fiera ci saranno anche Opo Veneto (padiglione B5, stand 035) con i prodotti del territorio, Parlapiano con gli agrumi, le pere e le pesche siciliani e i meloni Bristol (padiglione D2 stand 007).

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