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Coworking Digitalizzazione e Agricoltura

Il digitale come garanzia di sicurezza della filiera

Cristina Fabbroni: “Tracciabilità e tempestività i grandi vantaggi al servizio della qualità. L’esperienza di Jingold”

Le Organizzazioni di produttori (Op) e le Cooperative basano la propria efficienza e affidabilità sul lavoro di numerose aziende conferitrici, aziende che devono assicurare la corretta esecuzione delle operazioni lungo la filiera. Ma non è tutto qui: a salvaguardia della reputazione aziendale e, se l’hanno, del posizionamento del proprio brand le grandi imprese devono (e vogliono) potere garantire ai propri clienti la sicurezza delle operazioni svolte dai propri produttori. Il controllo della filiera è, dunque, l’elemento imprescindibile per dare indicazioni e gestire una corretta produzione.

Myfruit.it ne ha parlato con Cristina Fabbroni, responsabile tecnico di Jingold, che si occupa anche del controllo della qualità dei prodotti. “Un gruppo come il nostro, che coinvolge oltre 600 produttori partner in tutto il mondo deve per forza avere un sistema che gestisca le informazioni, meglio se in tempo reale – dice – Dall’anno scorso abbiamo iniziato a usare il QdC – Quaderno di Campagna su un campione di nostre aziende virtuose, ma il nostro obiettivo è di estendere questo strumento digitale a tutte”.

Uno strumento a disposizione dell’agricoltore

“Si tratta di un sistema user-friendly – continua la responsabile tecnica – che ci permette di seguire tutta la filiera, dalla produzione di piante, delle nostre varietà, al ritiro del prodotto, comprese le lavorazioni che devono avvenire secondo i nostri standard, nel rispetto di disciplinari spesso più stringenti delle normative vigenti. E’ di fondamentale importanza avere informazioni in tempo reale sulle pratiche agronomiche e di difesa che l’azienda sta mettendo in pratica, in modo da poterla assistere al meglio e verificare la corrispondenza con la linea tecnica consigliata”.

Un esempio per tutti, certe patologie richiedono l’impiego di fitofarmaci che non sono ammessi in tutti i mercati, quindi la produzione va gestita separatamente. “Purtroppo, le fitopatie aumentano, è necessaria la difesa – prosegue Cristina Fabbroni – Con il QdC – Quaderno di Campagna riusciamo ad avere sotto controllo le differenti linee di difesa e a capire come gestire il prodotto che arriva. Per il biologico in particolare, l’utilizzo di questo strumento è molto interessante”.

La funzione del QdC-Quaderno di Campagna, dunque, è duplice: da un lato è uno strumento a disposizione dell’agricoltore perché dà indicazione dei trattamenti che può usare; dall’altro lato, informa (e aggiorna) in tempo reale Jingold su quello che sta accadendo in campagna dal punto di vista fitosanitario. “Il sistema digitale permette l’accesso immediato a tutti i prodotti ammessi; le etichette sono registrate per patologia e quindi risulta molto pratico da usare. Viene compilato dai singoli produttori e Jingold può accedere e verificare con tempestività i tempi di carenza. Un controllo velocissimo”, osserva Fabbroni, che aggiunge: “I prodotti fitosanitari non rappresentano l’unico parametro analizzabile, si registrano altri dati, dal giorno di fioritura alle concimazioni, su tutte le superfici. Il che, evidentemente, contribuisce alla lettura della qualità dei frutti”.

Le informazioni sono talmente utili che Jingold e Image Line (l’azienda titolare del software) stanno ultimando un progetto per lo sviluppo di un portale dedicato che metta insieme tutte informazioni che ora si uniscono manualmente al QdC – Quaderno di Campagna.

“Tracciabilità e tempestività sono i grandi vantaggi di questo strumento – conclude Cristina Fabbroni – perché ci permettono di definire con precisione lo stato fitosanitario, e qualitativo in generale, dei nostri frutti”.

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