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Biologico

Da Berlino segnali incoraggianti per il mercato del bio

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Autore Redazione

Buoni riscontri per il progetto Made in Nature, nel paniere Istat entrano ortaggi e frutta coltivati senza chimica

Dalla Collettiva Italy di Cso Italy a Fruit Logistica, che si è conclusa oggi a Berlino, arrivano segnali di ottimismo e grande volontà da parte di tutti gli operatori di favorire la ripresa e la crescita del mercato bio. All’interno della collettiva Italy infatti è presente un corner dedicato al progetto Made in Nature all’interno del quale selezionate imprese italiane della produzione biologica come Brio, Canova, Ceradini, Orogel, Conserve Italia e Veritas Bio Frutta, hanno potuto incontrare una molteplicità di operatori qualificati con l’obiettivo di restituire al made in Italy il ruolo di leadership, ostacolato dagli anni di pandemia, dalle gravi conseguenze connesse ai rincari delle materie prime e dalle tensioni geopolitiche.

Il bio riconquista i consumatori

Il mercato del bio, seppur in un contesto molto faticoso, sta riconquistando lentamente i consumatori, prova ne è il recente inserimento di frutta e verdura bio nel paniere dell’Istat. Infatti, tra i prodotti entrati per migliorare la rappresentatività del paniere, l’Istituto di statistica, segnala alcuni frutti biologici (arance, mandarini, limoni, banane, mele, pere, pesche, kiwi) nonché vegetali biologici (pomodori da insalata, melanzane, zucchine, peperoni, carote, cipolle). Inoltre, cavolfiori romaneschi, uva senza semi, kiwi gialli o gold, insalata gentile o gentilina.

Una notizia che dà nuova fiducia agli operatori e che rappresenta una conferma circa il potenziale di un mercato che può non solo tornare ai volumi degli anni precedenti ma anche registrare un’ulteriore crescita.

“Il mondo del biologico sta vivendo un momento particolarmente difficile, la contrazione degli spazi sui punti vendita sta riducendo i volumi provocando una diminuzione dei prezzi medi di vendita. Questo meccanismo sta destabilizzando i produttori che da un lato si trovano a fronteggiare un aumento trasversale di costi e dall’altro vedono invece ridursi le marginalità. Se questa condizione dovesse protrarsi a lungo rischieremmo di perdere molta produzione biologica, a dispetto di quanto ci indica la Farm to Fork – ha dichiarato Vincenzo Finelli, direttore generale di Orogel Fresco – Il progetto Made in Nature è uno strumento di dialogo fondamentale per individuare insieme ai nostri clienti le giuste proposte da fare ai loro consumatori e di parlare direttamente ai consumatori per valorizzare le nostre produzioni biologiche”.

Sulla necessità che il bio torni ad avere uno spazio rilevante all’interno dei punti di vendita insiste anche Paolo Pari, direttore marketing Canova che sottolinea come il prodotto biologico rappresenti “un’opportunità per il settore poiché risponde all’istanza di una sempre maggiore sostenibilità che è rintracciabile soprattutto tra i più giovani, come principale driver di acquisto. Informare in maniera corretta i consumatori sui valori dell’agricoltura biologica insistendo sui vantaggi che questo comporta per l’ambiente, unita ad una proposta assortimentale più dinamica in gradi di incontrare le diverse capacità di spesa, potrebbe essere una delle ricette per favorire la crescita di tutto il comparto”.

Il prezzo, generalmente più elevato rispetto all’ortofrutta convenzionale, è senza dubbio uno degli elementi che frena maggiormente l’espansione del mercato bio. Come evidenzia Sandra Sangiuolo, export mktg responsible di Conserve Italia “Le tensioni inflattive hanno riacceso l’attenzione massima ai prezzi del consumatore anche nei comparti food. Il biologico continua a riscuotere interesse e successo, presso un pubblico sempre più ampio, grazie alla sempre maggiore sensibilità pubblica verso i temi dell’ambiente e del cambiamento climatico. Bisogna però giustificare il valore aggiunto del prodotto, noi ad esempio lo facciamo attraverso continui monitoraggi, certificazioni e un accorto tracciamento di tutta la filiera. Inoltre perseguiamo attivamente delle politiche di riduzione del nostro impatto ambientale, ad esempio utilizzando energie pulite nella coltivazione e nella trasformazione dei prodotti finali. A nostro modo di vedere sono due facce della stessa medaglia, che devono coesistere”.

La campagna Made in Nature, progetto di Cso Italy, finanziato dall’Unione europea è giunta al secondo dei tre anni di progetto previsti, è nata con l’intento di promuovere la conoscenza e il consumo di prodotti ortofrutticoli biologici in Italia, Germania, Francia e Danimarca, il Paese europeo più rappresentativo in termini di consumi di biologico.

Fonte: Made in Nature

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