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Biologico e Gdo: un matrimonio sempre vincente, nonostante il prezzo

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Nei primi sei mesi del 2019 le vendite nella grande distribuzione crescono del 6%, exploit nel canale discount. L’ortofrutta contribuisce per il 9,4% alla crescita del comparto

È il prezzo il vero limite per un’ulteriore esplosione del biologico nella grande distribuzione organizzata? Potrebbe sembrare di sì osservando gli ultimi dati che sono stati diffusi da Nielsen durante la prima edizione degli Stati Generali del biologico che hanno aperto i lavori giovedì 5 settembre a Bologna, nel prologo alla 31esima edizione del Sana, il Salone internazionale del biologico.

Il 20% di chi compra bio sostiene il settore

L’identikit del consumatore tipo di biologico in Italia è ormai chiaro da tempo: è quello che Nicola De Carne, retailer client business partner di Nielsen, ha definito un “Golden Shopper”: nel 63% dei casi è di età tra i 35 e i 64 anni, spesso single (nel 40% dei casi) o comunque con famiglie poco numerose, ha per lo più un reddito sopra la media e vive nel Nord-Est e nel Nord-Ovest, vale a dire le aree più ricche del Paese. Niente di nuovo, volendo, sotto questo punto di vista. Fa riflettere, invece, come sebbene ormai il numero di famiglie che almeno una volta all’anno acquistano biologico sia vicino al 100%, alla fine solo 4,4 milioni di esse, vale a dire il 18% complessivo, sostenga il 53% complessivo degli acquisti bio in Italia. Il resto? «Non lo comprano a causa del prezzo», ritenuto troppo alto. 

Un aspetto, quello del prezzo, che però va maneggiato con cura quando si tratta di biologico, considerando il margine risicato che ormai i produttori agricoli riescono a trattenere per loro e che, se ulteriormente estremizzato, potrebbe portare problemi là dove, per ora, vale a dire nel biologico, non ci sono, o comunque non sono così drammatici come nel caso dell’agricoltura convenzionale. È evidente, però, che un problema c’è. Di comunicazione? Probabilmente, aspetto evocato anche da alcuni dei relatori, come ad esempio Giuseppe Zuliani di Conad, che hanno animato le diverse tavole rotonde della prima giornata di lavori.

I discount sempre più protagonisti

Nonostante il prezzo, la voglia di bio, però, non cala. Anzi. E il settore della grande distribuzione, quello che negli ultimi anni ha dato la spinta decisiva a tutto il comparto del biologico, è una cartina di tornasole evidente.
Nei primi sei mesi del 2019 le vendite sono aumentate del 6%, pari a 1,7 miliardi di euro. Se il canale dei supermercati è quello più importante (773 milioni di euro), quello che cresce di più è il discount: +23,8% (162 milioni di euro). Segno evidente del desiderio di acquistare prodotti “naturali”, in linea con le tendenze di mercato, anche se a prezzo più basso.

Una crescita che prosegue, ma rallenta

La crescita delle vendite del bio in Italia nella Gdo non è un caso isolato in Europa – +5,4% in Svezia, +5,3% in UK, +8,3% in Austria, +9% in Germania, addirittura +21,9% in Francia grazie all’ingresso di molte aziende di marca – anche se, in linea con quello già successo nel 2018, procede a ritmo meno forsennato e nei primi sei mesi del 2019 continua a pesare il 3,6% del totale alimentare, come nel 2018. Niente di preoccupante, quanto il segnale di un assestamento, probabilmente fisiologico. Gli assortimenti bio, anche in questa prima parte di 2019, sono comunque saliti (+7%), ed è salito anche il peso dei prodotti a marchio del distributore (+7,2%, con una quota del 42,7%), mentre le vendite in promozione sono scese dal 21,7% al 19,3%.

Bene le verdure di IV gamma, grande opportunità nelle bevande

Sul fronte del peso merceologico per area, l’ortofrutta bio è sostanzialmente ferma (5,3% a giugno del 2018, 5,2% a giugno del 2019) anche sopra la media generale del settore. Nella top 15 dei prodotti bio più venduti troviamo in cima sempre i classici prodotti campioni di vendite del biologico, come si può vedere nella tabella, con ottime performance da parte delle verdure di IV gamma, dei limoni e della frutta secca. L’ortofrutta, nel suo complesso, sta contribuendo alla crescita del biologico in Gdo per il 9,4%, mentre da tenere in considerazione, secondo il manager di Nielsen sono certamente le bevande, un po’ di tutti i tipi, da quelle analcoliche a quelle alcoliche, vino in primis, che registrano tassi crescita a doppia cifra. 

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