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Biologico

Bio, buono e accessibile. La sfida dei negozi Bio c’Bon

BioCBon_2014

Sono sbarcati nel 2014 a Milano. Profondità nell’assortimento con un focus per frutta e verdura

Tre punti vendita aperti nel 2014 e tutti a Milano. E con prospettive di incrementarne il numero prossimamente (il quarto negozio verrà inaugurato il 20 settembre). Bio c’Bon è il nome della nuova catena di negozi solo bio, nata in Francia nel 2009 e sbarcata nella capitale lombarda a gennaio di quest’anno. «Abbiamo un approccio non convenzionale al mondo del biologico rispetto ai nostri competitor» sostiene Leonardo Ciriello, 29 anni, giovane responsabile degli acquisti dei quattro negozi che abbiamo incontrato nel punto vendita più grande che si trova in viale Piave.

Dipendenti giovani e un rapporto con i clienti più informale e “caldo”. Questa una delle linee guida, ma non solo. «L’idea di fondo è quella di cambiare il rapporto da parte dei consumatori con i prodotti biologici. Anche in Francia erano visti come alimenti solo sani, ma non necessariamente buoni e gustosi. E per di più cari. Noi vogliamo cambiare questo approccio con una selezione che valorizzi anche la loro bontà e con prezzi accessibili a tutti». Quanto meno all’interno della categoria bio che comunque rimane più cara rispetto a quella convenzionale. «Sì, anche se in Francia i prezzi dei prodotti biologici sono simili a quelli dei convenzionali in Italia. La nostra politica dei prezzi in Italia è comunque molto aggressiva».

Superfici simili a quelle di un minimarket di quartiere e un rapporto con la clientela più familiare. «Libero servizio sì, ma non troppo. Desideriamo che si instauri un rapporto diretto con i nostri clienti, che devono rivolgersi al personale di vendita per consigli e suggerimenti». Quali le caratteristiche dei vostri clienti? «Da una parte abbiamo chi viene da noi per comprare le stesse referenze che compra altrove, ma biologiche. Poi abbiamo chi invece cerca specialità particolari, che è difficile trovare altrove». Uno dei pilastri dei negozi, sia italiani che francesi, è il reparto di frutta e verdura. «È al centro della nostra filosofia, seguiamo la stagionalità e selezioniamo con cura i fornitori. Proponiamo giornalmente degustazioni, anche con frutta e verdura». Km 0? «Anche, ma non solo».

L’assortimento, molto completo, copre praticamente tutte le referenze che si trovano in un normale supermercato con in più tutte le specialità tipiche dei negozi bio, incluse quelle di provenienza francese che, ovviamente, qui non mancano, vini e formaggi in primis, rigorosamente sempre bio. C’è anche il reparto erboristeria con un addetto ad hoc che segue la clientela. Infine le sponsorship. «In Francia sosteniamo molte iniziative in linea con la nostra filosofia, spesso di quartiere. Basta guardare sul nostro profilo Facebook francese per farsene un’idea (qui quello italiano)». E a breve, ci conferma Ciriello, partiranno anche a Milano. Per farsi un’idea della filosofia di fondo di Bio c’Bon, l’inaugurazione del 20 settembre del nuovo punto vendita di Piazza Caneva 4, con orchestra jazz, aperitivo bio e tante degustazioni.

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